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Secondo la commissione, [[Licio Gelli]] mantenne fino al primo dopoguerra un atteggiamento ambiguo, che gli permise di legarsi a chiunque avesse avuto le redini del potere in [[Italia]] dopo la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] (fossero i nazifascisti, fossero gli Alleati e i loro gruppi politici di riferimento o fossero i comunisti filosovietici) e il rapporto ''[[Cominform]]'', che lo denunciava come spia dormiente dei servizi segreti dell'Est (probabilmente posizione frutto di accordi durante questo periodo ambiguo), su cui i servizi non indagarono, sarebbe divenuto una garanzia sulla sua fedeltà che i servizi avrebbero potuto eventualmente usare, denunciandolo come spia filosovietica e distruggendo quindi la sua figura fortemente anticomunista che era venuta a crearsi nel tempo.
Circa le motivazioni per le quali personaggi tanto affermati avrebbero aderito alla P2,
Secondo altre interpretazioni,
A posteriori, la Commissione parlamentare d'inchiesta ricostruì che verso la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] il rapporto tra Gelli e i suoi amici-alleati [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] e dei servizi segreti si sarebbe incrinato, e sarebbero cominciate a circolare sollecitazioni a farsi da parte, inoltrate anche nella suggestiva forma di fornire al giornalista [[Mino Pecorelli]] (poi assassinato) il famoso rapporto ''Cominform'' perché lo pubblicasse e avanzasse così il sospetto che Gelli agisse per qualche servizio segreto di Paesi comunisti.
Gelli reagì rilasciando un'imprevista intervista, nella quale qualcuno ha supposto che abbia inviato messaggi in codice: ma
La P2 fu oggetto d'indagine anche della [[Commissione Stragi]] per un presunto coinvolgimento in alcune stragi, ma non portò a niente di rilevante. Gli appartenenti alla P2 e Gelli furono assolti con formula piena dalle accuse di «complotto ai danni dello Stato» con le sentenze della Corte d'assise e della Corte d'assise d'appello di Roma tra il [[1994]] e il [[1996]]<ref name="assoluzione">{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/03/28/la-p2-non-cospiro-contro-lo.html|titolo=La P2 non cospirò contro lo Stato|pubblicazione=la Repubblica|data=28 marzo 1996|accesso=18 novembre 2008}}</ref>.
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