Lavoro interinale: differenze tra le versioni

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Tale posizione dominante venne considerata illegittima e anticoncorrenziale sanzionando l'Italia per aver creato delle limitazioni e delle storture nel mercato del lavoro, poiché si mostrava palesemente inadeguata e non in grado di soddisfare la domanda di lavoro, non consentendo ai privati di svolgere la medesima attività<ref>Corte di Giustizia Comunità europee, 11 dicembre 1997, Job Centre coop. a r.l., , causa C-55/96, (Libera prestazione dei servizi — Attività di collocamento dei lavoratori — Esclusione delle imprese private — Esercizio dei pubblici poteri)</ref>.
 
In Italia, negli anni '90, non sihasi sapeva ancora nulla del meccanismo tecnico-giuridico per gestire il lavoro interinale tramite agenzia in quanto vi è sempre stata la comune convinzione che l'intermediazione lavorativa, vietata, si identificasse con lavoro nero (detto anche, impropriamente, caporalato).
 
Nel 1993 l'imprenditore statunitense afroamericano [[Charles Edward Hollomon]]<ref>{{cita news|titolo=Lavoratori in affitto ai bordi della laguna|pubblicazione=Repubblica|data=1993-11-26|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/26/lavoratori-in-affitto-ai-bordi-della-laguna.html}}</ref> fondò a [[Marghera]] l'agenzia Spider, prima vera e propria agenzia interinale avente per oggetto specifico l'intermediazione lavorativa ''ad interim'', la prima del suo genere in Italia <ref>{{cita news|autore=[[Maurizio Dianese]]|titolo=L'incredibile storia di un americano che ha fondato la prima agenzia italiana per il lavoro in affitto|pubblicazione=[[Il Gazzettino]]|data=1997-11-22}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Tomaso Greco|titolo=La crisi del lavoro. Dimensioni, analisi e possibili policies: dimensioni, analisi e policies|editore=Franco Angeli|anno=2013|p=45|url=https://books.google.it/books?id=OxOeAgAAQBAJ&pg=PA45&lpg=PA45&dq=charles+hollomon&source=bl&ots=SC35O6oqpa&sig=psUwspxISg0x7bzOPfZhECYb3cI&hl=it&sa=X&ei=QGX8VKiMJYX5yQOrlILIBQ&ved=0CEoQ6AEwBzgK#v=onepage&q=charles%20hollomon&f=false}}</ref>, con l'appoggio dei sindacati del litorale veneziano, anticipando l'esigenza di flessibilità nel mercato del lavoro. L'idea dell'immigrato fu quella di introdurre un'agenzia ''ad hoc'' che, tramite un sofisticato sistema contrattuale <ref>V. voce 'configurazione del contratto di lavoro'.</ref>, si occupava esclusivamente di far incontrare domanda ed offerta nel mercato del lavoro, disponendo di [[book fotografici]] dei vari candidati. In brevissimo tempo l'agenzia dell'immigrato contava in [[Veneto]] più di 200.000 ''curricula'' e dava lavoro a migliaia di persone <ref>{{cita news|autore=[[Maurizio Dianese]]|titolo=Lavoro interinale. L'esperienza di un imprenditore americano trapiantato a Mestre che fornisce manodopera ad aziende e privati grazie ad una banca dati di 200 mila nomi|pubblicazione=Il Gazzettino|anno=1995}}</ref>. {{cn|Perseguitato dalla giustizia italiana, l'imprenditore dovette chiudere l'attività. Prima dell'approvazione della legge che porta il suo nome, in un faccia a faccia [[televisivo]] con l'immigrato, il Ministro Treu definì illegale questo nuovo modo di lavorare.}}