Orchestra del Gewandhaus di Lipsia: differenze tra le versioni

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== Storia dell'orchestra ==
Orchestra tra le più antiche e prestigiose del mondo, fu fondata originariamente nel marzo del [[1743]] come ''«Società dei concerti»'' da sedici ricchi mercanti della città sassone e manteneva nelle sue fila sedici musicisti professionisti fissi. Nel [[1781]] l'orchestra si trasferì nella nuova grande sala da cinquecento posti appositamente costruita, che prende il nome dal luogo ove prima sorgeva un grande mercato pubblico di abiti ('''Gewandhaus''', ossia ''«casa deglidei abitipanni''»), nome che poi venne esteso all'orchestra stessa. Il ruolo di ''Gewandhauskapellmeister'' ( «maestro di cappella del Gewandhaus» ) fu affidato a [[Johann Adam Hiller]] e l'orchestra acquisì rilevanza nazionale. [[Wolfgang Amadeus Mozart]] vi suonò nel [[1789]] e i primi anni dell'[[XIX secolo|ottocentoOttocento]] ospitarono le prime esecuzioni dopo [[Vienna]] dei grandi [[Oratorio (musica)|oratori]] di [[Joseph Haydn|Haydn]] ''La Creazione'' e ''Le stagioni'' e successivamente molte delle sinfonie di [[Ludwig Van Beethoven|Beethoven]].
 
Nel [[1835]] il grande compositore [[Felix Mendelssohn Bartholdy]] divenne direttore dell'orchestra, portandola a livelli di eccellenza assoluta e introducendo concerti d'impronta «storica», con la riscoperta di antichi capolavori dimenticati. Nel [[1860]] iniziarono i trentacinque35 anni della direzione di un altro importante musicista, il compositore e pianista [[Carl Reinecke]], che mantenne una gestione tradizionalista nelle scelte di repertorio. Nel [[1884]], per soddisfare le esigenze di un'orchestra ormai consolidata e di un pubblico crescente, fu costruita una nuova enorme sala da millecinquecento1500 posti, in cui l'orchestra si trasferì l'anno seguente. Nel [[1895]] cominciò la lunga gestione del grande direttore [[Arthur Nikisch]], durata sino al [[1922]], durante la quale l'orchestra propose cicli completi delle nove sinfonie di [[Ludwig Van Beethoven|Beethoven]], delle quattro di [[Johannes Brahms|Brahms]] e delle nove di [[Anton Bruckner|Bruckner]], orientando la sua attenzione anche ai compositori contemporanei ([[Max Reger|Reger]], [[Richard Strauss]], [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|Čajkovskij]] e successivamente [[Arnold Schoenberg|SchoenbergSchönberg]]).
 
Dopo Nikish, altri tre leggendari direttori diventarono ''Gewandhauskapellmeister'': [[Wilhelm Furtwängler]] dal [[1922]] al [[1928]], [[Bruno Walter]] dal [[1929]] al [[1933]] e [[Hermann Abendroth]] dal [[1934]] sino al [[1945]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel [[1944]], la sala Gewandhaus costruita nel [[1884]] era stata rasa al suolo dai bombardamenti alleati, come gran parte del centro di Lipsia. Dopo la guerra, l'orchestra è stata guidata da [[Franz Konwitschny]], [[Vaclav Neumann]], [[Heinz Bongartz]]. Dal [[1970]] al [[1996]] ci fu la lunga gestione di [[Kurt Masur]], dopo la quale la direzione passò ad [[Herbert Blomstedt]] e, dal [[2005]], a [[Riccardo Chailly]].
 
Nel [[1981]] fu ricostruita la sala Gewandhaus, questa volta con millenovecento1900 posti, in forma di modernissimo anfiteatro e dominata dal grande [[Organo (strumento musicale)|organo]] Schuke (92 registri e 6638 canne).
 
L'orchestra del Gewandhaus di Lipsia, operando ininterrottamente dal 1743, aspira al titolo di orchestra più antica del mondo, sebbene altre orchestre europee rivendichino questo primato (per esempio, la [[Sächsische Staatskapelle Dresden]], la filarmonica di [[Bergen]], [[Norvegia]] e l'[[Orchestra Reale Danese]]).
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* Mendelssohn: Symphony No. 2 "Hymn of Praise" - [[Barbara Bonney]]/Gewandhausorchester Leipzig/Kurt Masur/Leipzig Radio Chorus/Michael Schönheit, 1994 Teldec
* Mendelssohn: Symphonies Nos. 3 & 4 - Gewandhausorchester Leipzig/Kurt Masur, 1988 Teldec
* Mendelssohn - Bruch, Conc. vl./Conc. vl. n. 1/Romance viola - Jansen/Chailly/GOL, 2006 Decca
* Prokofiev: Alexander Nevsky & Scythian Suite - Gewandhausorchester Leipzig/Kurt Masur, 1991 Teldec
* Prokofiev: Piano Concertos - Gewandhausorchester Leipzig/Kurt Masur/Michel Béroff/Michel Portal/Parrenin Quartet, 1988 EMI/Warner