Le mie prigioni: differenze tra le versioni

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Silvio Pellico ne iniziò la stesura nel [[1831]], incoraggiato dal suo confessore, per poi pubblicarlo nel [[1832]].<ref>[http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=13009 In via Barbaroux n. 20, Silvio Pellico scrisse “Le Mie Prigioni”]</ref>
 
Grazie al ministro [[Giuseppe Barbaroux|Barbaroux]], in carica a quel tempo, il libro riuscì a superare i problemi derivanti dalla [[censura]] e ad essere pubblicato dall'editore torinese Bocca nel mese di novembre del 1832. L'opera godette subito di una vasta popolarità in tutta Europa,. anche se iI democratici e i progressisti sabaudi tuttavia accusarono l'autore del libro di eccessivoeccessiva perdonismoindulgenza verso gli oppressori Austriaci e anche di [[clericalismo]] pera icausa dei continui riferimenti a [[Dio]] e alla [[religione cattolica]] presenti nel memoriale<ref>Elena Lisa, ''L'orrore dello Spielberg rinato in via Barbaroux'', quotidiano ''la Stampa'' del 25/09/2011</ref>.
 
Nel [[1843]] comparvero, nella traduzione francese, i capitoli aggiunti (redatti sempre nel 1832) che facevano parte di un'opera a carattere autobiografico di più ampio respiro, che lo scrittore non portò a termine, riguardanti il periodo immediatamente successivo alla sua liberazione.