Arte paleocristiana: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Architettura paleocristiana}}
 
Nell'architettura paleocristiana, come nelle altre forme d'arte dei primi secoli del Cristianesimo, non vi furono innovazioni, ma si adattarono modelli preesistenti alle esigenze e ai simboli della nuova religione. Nemmeno le catacombe erano strutture tipicamente cristiane, esistevano già infatti catacombe pagane e giudaiche, e la preponderanza d'uso per la sepoltura dei cristiani fu dettata più che altro dalla necessità di praticare l'[[inumazione]] per la resurrezione dei corpi predicata da [[Gesù Cristo|Gesù]].
 
Le prime basiliche sorsero a [[Roma]], in [[Terra Santa]] e a [[Costantinopoli]]. Inizialmente il modello fu quello delle basiliche civili, dalla forma oblunga con cinque [[navate]], copertura a [[capriata|capriate]] e presenza di una navatella ortogonale (antesignana del [[transetto]]) posta nella parte finale della chiesa, usata dal vescovo e dai sacerdoti e per questo detta [[presbiterio]]. Spesso un'[[abside]] coronava il seggio del vescovo e l'altare, ripreso dalle are pagane. Attorno all'apertura a semicupola dell'abside si trovava una struttura ad arco, detta arco trionfale (da non confondersi con gli [[archi di trionfo]] che erano monumenti indipendenti). Le chiese paleocristiane si caratterizzarono per le pareti lisce e le ampie finestre che ne illuminavano l'interno, aperte nelle pareti esterne o nel [[cleristorio]]. A partire dalla fine del IV secolo iniziarono a diffondersi edifici a pianta centrale, soprattutto dedicate agli apostoli o a martiri, o ancora cappelle palatine, come la [[Basilica dei Santi Apostoli (Costantinopoli)|Basilica dei Santi Apostoli]] a [[Costantinopoli]] o quella di [[Basilica di San Lorenzo (Milano)|San Lorenzo]] a [[Milano]].