Tribù (storia romana): differenze tra le versioni

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Nel [[IV secolo a.C.]] si stabilì che indipendentemente dalla loro collocazione territoriale, tutte le nuove conquiste fossero attribuite/iscritte ad una tribù esistente. Ciò accadde ad esempio per [[Tuscolo]] assegnata alla tribù ''Papiria'' o a [[Aricia]] assegnata a quella ''Orazia''.<ref name="Levi175"/>
 
Secondo [[Tito Livio]], nel [[387 a.C.]], le tribù furono portate da 21 a 25<ref>Tito Livio, "Ab Urbe Condita", VI, 5.</ref>. Nel [[312 a.C.]] il censore [[Appio Claudio Cieco]] ridistribuì i nullatenenti, originariamente presenti nelle 4 [[Tribù (storia romana)|tribù]] cittadine, tra tutte le tribù allora esistenti. Ma questa riforma fu abolita da [[Quinto Fabio Massimo Rulliano]], censore del [[304 a.C.]], che riportò i nulla tenti nelle quattro tribù urbane.<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri]], [[s:la:Ab Urbe Condita/liber IX|IX, 46]].</ref>
 
Nel [[241 a.C.]] le tribù rustiche furono aumentate fino a 31 (per un totale di 35,<ref name="AAVVacca120"/> comprese quelle urbane), a causa dell'aumentare della popolazione, dell'estensione della cittadinanza e della fondazione di [[colonia romana|nuove colonie]], e rimasero tali fino all'[[Impero romano|età imperiale]].