Giovanni Andrea Sirani: differenze tra le versioni

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[[File:GA Sirani Angelica escapa de Ruggero con el encanto de anillo Olio su tela, cm. 114,5 x 158 Cassa di Risparmio di Cesena.jpg|thumb|left|Angelica e Ruggero, olio su tela]]
 
Giovanni Andrea Sirani iniziò la propria formazione artistica attraverso un breve tirocinio nella bottega di [[Giacomo Cavedone]], per poi entrare a far parte della scuola di [[Guido Reni]] divenendo l'allievo prediletto del pittore<ref name="WGA">{{cita web|lingua=en|url= http://www.wga.hu/frames-e.html?/bio/s/sirani/giovanni/biograph.html|titolo=Sirani, Giovanni Andrea|editore=''Web Gallery of Art''|accesso=3 settembre 2013|autore=}}</ref> e del cui stile, secondo la critica, può essere considerato un epigono. Successivamente venne a contatto con l'ambiente pittorico di Bologna, nel quale primeggiavano [[Alessandro Tiarini]], [[Francesco Albani]] e [[Giovanni Francesco Barbieri]] detto il Guercino; così, pur seguendo da vicino i moduli espressivi del suo maestro, ebbe modo di sviluppare un linguaggio artistico più personale<ref>{{cita web|lingua=|url=http://www.progettocertosa.it/informazioni/sirani/artisti.htm|titolo=Gli Artisti|editore=''Iperbole''|accesso=3 settembre 2013|autore=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070626220457/http://www.progettocertosa.it/informazioni/sirani/artisti.htm|dataarchivio=26 giugno 2007}}</ref>, fino a raggiungere uno stile autonomo caratterizzato da un uso più marcato del colore<ref name="opere">{{cita web|lingua=|url= http://www.progettocertosa.it/informazioni/sirani/opere.htm|titolo=Le Opere|editore=''Iperbole''|accesso=3 settembre 2013|autore=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070626220353/http://www.progettocertosa.it/informazioni/sirani/opere.htm|dataarchivio=26 giugno 2007}}</ref>.
 
Nel 1642, alla morte di Guido Reni, Sirani decise di fondare una propria scuola pittorica, di cui fecero parte le figlie Barbara e Anna Maria, e nella quale si distinse l'altra figlia, [[Elisabetta Sirani|Elisabetta]]<ref name="WGA"/>. E proprio al laboratorio di Sirani fu commissionato un importante lavoro da parte del Canonico Granchio, priore della Certosa<ref name="restauro">{{cita web|lingua=|url=http://www.progettocertosa.it/informazioni/sirani/restauro.htm|titolo=Nota sul restauro dei due grandi dipinti di Giovanni Andrea ed Elisabetta Sirani|editore=''Iperbole''|accesso=3 settembre 2013|autore=Maricetta Parlatore|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070626215803/http://www.progettocertosa.it/informazioni/sirani/restauro.htm|dataarchivio=26 giugno 2007}}</ref>.
 
Dopo una carriera artistica dedicata soprattutto alla pittura ma che lo vide anche impegnato nell'incisione, il pittore morì a Bologna nel 1670.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web |url=http://www.fondazionecarispcesena.it/pinacoteca/artisti/sirani_g.html |titolo=Giovanni Andrea Sirani (Bologna 1610-1670) |opera=www.fondazionecarispcesena.it |accesso=24 febbraio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080306005721/http://www.fondazionecarispcesena.it/pinacoteca/artisti/sirani_g.html |dataarchivio=6 marzo 2008 }}
 
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