Poznań: differenze tra le versioni
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Dopo la rivolta di Poznań nel [[1806]] e la sconfitta della [[Prussia]], la città venne annessa al [[Ducato di Varsavia]]. Ma le [[guerre napoleoniche]] in corso bloccarono lo sviluppo della città. Nel [[1815]], dopo la sconfitta di [[Napoleone]], la città ricadde, di nuovo sotto il dominio della Prussia. Poznań, divenne la capitale della regione autonoma del [[Granducato di Poznań]]. I [[tedeschi]] costituivano il 38% della popolazione cittadina nel [[1867]]. Dal [[1870]] al [[1918]] la città fece parte dell'[[Impero Tedesco]].
Dopo la [[prima guerra mondiale]] e successiva [[Sollevazione della Grande Polonia]] ([[1918]]-[[1919]]), Poznań ritornò sotto il controllo polacco ed entrò a far parte della [[Seconda Repubblica di Polonia|Polonia]]. La popolazione tedesca fu costretta ad accettare la cittadinanza polacca o a
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Poznań, divenne parte delle [[Aree polacche annesse alla Germania nazista]], diventando così il [[capoluogo]] della regione del [[Reichsgau Wartheland|Wartheland]] (la regione del [[Warta]]). Dalla città furono deportati in massa al [[Governatorato Generale]], [[ebrei]] e [[polacchi]]. Entro la fine del [[1939]], furono deportate circa 87 883 persone, e nel [[1940]] le deportazioni raggiunsero 250 000 persone. Nel [[1941]] iniziarono le deportazioni in massa degli [[ebrei]] dalla regione del Warta nei 200 [[ghetto|ghetti]] in tutto il Governatorato Generale. Parallelamente, molti tedeschi e [[Volksdeutsche]] si insediarono in città e la comunità tedesca passò dalle circa 5.000 persone del 1939 (circa il 2% degli abitanti) ai circa 95.000 del 1944.<ref>Jerzy Topolski. ''Dzieje Poznania w latach 1793–1945: 1918–1945''. PWN. 1998. pp. 958, 1425.</ref><ref>"Trial of ''Gauleiter'' [[Arthur Greiser]]". ''Law Reports of Trials of War Criminals''. United Nations War Crimes Commission. Wm. S. Hein Publishing. 1997. p. 86.</ref> La popolazione ebraica della città pre-guerra, circa 2.000 persone,<ref>"Survival artist: a memoir of the Holocaust", Eugene Bergman, 2009, pg. 20</ref> venne quasi totalmente sterminata nell'[[Olocausto]].
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