Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord: differenze tra le versioni

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=== La monarchia di Luglio ===
Nel [[1830]] [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] diviene re dopo la [[Rivoluzione di Luglio]] che caccia Carlo X. Il nuovo sovrano, dietro la cui ascesa si intravede ancora la mano onnipresente del "Diavolo zoppo", nomina Talleyrand ambasciatore straordinario a [[Londra]] con lo scopo di rassicurare gli altri Paesi europei, sotto la dipendenza nominale del ministro degli esteri [[Louis-Mathieu Molé|Molé]] al quale naturalmente il principe di Benevento si guarda bene dall'obbedire. Come diplomatico contribuisce in modo determinante all'indipendenza del [[Belgio]], che il Congresso di Vienna, contro il suo parere, aveva annesso ai [[Paesi Bassi]]: reagendo alla sollevazione in armi dei belgi, riesce a far indire una Conferenza a Londra fra le grandi potenze che sancisce l'indipendenza del [[Belgio]]. I riottosi Paesi Bassi tentano l'occupazione armata del nuovo Stato ma Talleyrand riesce a far votare all'assemblea francese la decisione di intervenire militarmente nel caso cò accadesse e i Paesi Bassi si ritirano. Potrà così permettersi anche di far salire al trono belga il suo candidato, il principe [[Leopoldo I del Belgio|Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Gotha]]. L'Il suo ultimo risultatosuccesso politico prima del suo ritiro è la firma di una quadruplice alleanza fra Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo.
 
Nell'agostoNel [[18341835]] Talleyrand lascia la vita pubblica e si ritira nel castello di [[Valençay]], che abbandona soltanto nel [[1837]], quando si rende conto che i suoi giorni sono contati.
 
L'avvicinarsi della morte pone Talleyrand in un grande imbarazzo. Se rifiuta i sacramenti getta un'ombra sulle consacrazioni a vescovo costituzionale da lui fatte, dall'altro mal si vede a condurre una vita da penitente per gli ultimi giorni. Solamente quando sente che gli resta poco da vivere acconsente a ricevere il giovane [[Félix Dupanloup]] e a firmare la dichiarazione di ritrattazione che gli viene richiesta, della quale ha soppesato tutti i termini, e a ricevere l'[[unzione degli infermi|estrema unzione]] e il [[eucaristia|viatico]]. Quando il sacerdote&nbsp;– conformemente al rito&nbsp;– deve ungergli le mani con il santo [[olio degli infermi]], gli dice «non dimentichi che sono un [[vescovo]]»: infatti il rito prescrive che l'unzione dei palmi delle mani sia sostituita da quella sul dorso quando essa è conferita a sacerdoti e vescovi, essendo le palme già state consacrate nell'ordinazione sacerdotale e nella consacrazione episcopale,<ref>(Pier Damiano Ori e Giovanni Perich, ''Talleyrand'', p. 195)</ref> riconoscendo così ''in extremis'' la sua qualità episcopale e quindi le consacrazioni da lui fatte. Poco prima di morire riceve l'omaggio di una gran parte del mondo parigino, inclusoinclusi il re e la regina.<ref>A proposito di questa visita del re all'ormai moribondo principe, circolò questa storiella. Talleyrand, che stava soffrendo molto, avrebbe detto al re: «Sire, soffro le pene dell'inferno!» al che [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]], distratto, avrebbe risposto: «Di già?». Inutile dire che non esistono prove storiche del fatto. (Pier Damiano Ori e Giovanni Perich, ''op. cit.'', p. 196)</ref>
 
Alla sua morte lo scrittore [[Ernest Renan|Renan]] disse che Talleyrand, uomo per tutte le stagioni, era riuscito a ingannare la terra e il cielo.
 
Le esequie ufficiali furono celebrate con rito religioso il 22 maggio. Pochi mesi dopo il suo corpo fu traslato in una cappella vicina al castello di Valençay.
 
== Talleyrand nella cultura di massa ==
=== Filmografia ===