Operazione Barbarossa: differenze tra le versioni
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[[File:Bundesarchiv B 145 Bild-F016198-0033, Rumänien, Brückenbau über den Pruth.jpg|thumb|[[Genio militare|Genieri]] tedeschi approntano un ponte di legno sul fiume [[Prut]]]]
Il 23 giugno il I gruppo corazzato aveva percorso circa 80 chilometri quando venne per la prima volta contrattaccato sul fianco destro dal XV corpo meccanizzato sovietico; nel settore meridionale il generale [[
[[File:Bundesarchiv Bild 183-L19885, Russland, Heinz Guderian vor Gefechtsstand.jpg|thumb|left|Agosto 1941, il generale [[Heinz Guderian]], comandante del panzergruppe 2, a colloquio con alcuni ufficiali carristi]]
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-020-1268-36, Russland, russischer Gefallener, Panzer BT 7,.jpg|thumb|Fante tedesco accanto ad un carro sovietico [[BT (carro armato)|BT-7]] distrutto nei pressi di [[Uman']]]]
Il 7 luglio il I gruppo corazzato riuscì a sfondare la linea Stalin in due punti: l'11ª divisione corazzata, comandata dal generale [[Ludwig Crüwell]], conquistò la città di [[Berdyčiv]] e la 16ª divisione corazzata, comandata dal generale [[Hans-Valentin Hube]], prese la città di [[
Il 16 luglio le avanguardie corazzate di von Kleist raggiunsero [[
==== La grande sacca di Kiev ====
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[[File:Fronte Orientale 1941-06 al 1941-09.png|thumb|La [[Battaglia di Kiev (1941)|sacca di Kiev]] (25 agosto - 26 settembre 1941)]]
Per realizzare il nuovo piano voluto da Hitler era necessario distaccare consistenti forze dall'Heeresgruppe Mitte che, dopo la caduta di Smolensk, sembrava sul punto di sferrare l'attacco verso la capitale; lo stato maggiore dell'esercito era contrario alla diversione verso sud ed il 18 agosto il generale [[Franz Halder|Halder]] ed il feldmaresciallo [[Walther von Brauchitsch|von Brauchitsch]] scrissero ad Hitler pregandolo di riprendere la marcia verso Mosca ma il giorno 21 egli rispose che aveva già ordinato all'Heeresgruppe Mitte di trasferire le forze necessarie per la conquista totale dell'Ucraina. Halder insistette ed il 23 agosto si recò al quartier generale dell'Heeresgruppe Mitte per persuadere il generale Guderian ad incontrare il Führer in modo da convincerlo a non sospendere l'attacco ma egli si dimostrò irremovibile<ref>Guderian fece presente che per i suoi carri armati sarebbe stato impossibile percorrere i 400 chilometri che lo separavano da Kiev e, dopo la presa della città, tornare indietro per prendere Mosca prima dell'arrivo dell'inverno. Cfr. {{Cita|AA.VV. 1993 (Operazione Barbarossa)|p. 78|AAVVBarbarossa1993}}.</ref> ed il 25 agosto il
Il piano prevedeva che l'11ª armata, insieme alle due armate rumene, si sarebbe diretta a sud est in direzione della Crimea mentre tutte le altre colonne dello schieramento sarebbero state utilizzate per l'accerchiamento: la 6ª armata doveva avanzare verso Kiev da occidente ed il I gruppo corazzato e la 17ª armata, che a quella data si trovavano già a sud est della città, avrebbero marciato verso nord; il secondo braccio della tenaglia sarebbe stato formato dalla 2ª armata e dal
[[File:Bt7 6.jpg|thumb|left|Un carro sovietico [[BT (carro armato)|BT-7]], con a bordo alcuni fucilieri, nelle vicinanze di Kiev]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-B12190, Kiew, Brand in der Hauptstraße.jpg|thumb|Combattimenti nelle strade di Kiev; la città cadde il 26 settembre 1941]]
Superati i due fiumi il 9 settembre il panzergruppe 2 si fece strada attraverso [[
==== L'avanzata in Crimea ====
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Il 17 ottobre il III corpo d'armata motorizzato occupò [[Mariupol']] ed il 22 fu occupata [[Taganrog]] con il suo importante porto, consentendo l'attraversamento del fiume [[Mius]] mentre il 20 ottobre la [[1. Gebirgs-Division (Wehrmacht)|1ª divisione da montagna]], nonostante la resistenza opposta dalla 12ª armata sovietica comandata dal generale Ponedelin, aveva conquistato [[Donec'k|Stalino]]; il 23 il generale Tymošenko subentrò al comando del fronte sud al generale Erëmenko ma il giorno dopo la 6ª armata tedesca occupò Char'kov e [[Belgorod]], precedentemente evacuate dai sovietici, riuscendo a superare il fiume [[Severskij Donec|Donec]], ed il 3 novembre fu conquistata [[Kursk]] ma l'arrivo delle piogge autunnali rese le strade impercorribili, bloccando qualunque possibilità di un'azione veloce a largo raggio.
L'offensiva riprese il 17 novembre grazie al gelo che, indurendo le strade, consentì la ripresa della marcia ma, nei giorni in cui il fronte era rimasto bloccato, i sovietici avevano provveduto ad organizzare nuove divisioni mentre i tedeschi faticavano sempre di più a tamponare le perdite subite durante l'avanzata<ref>L'organizzazione per il reperimento di nuove risorse allo scopo di creare nuove unità combattenti, sia regolari che partigiane, fu affidata al componente del consiglio di guerra del fronte sud occidentale [[Nikita Sergeevič Chruščёv]]. Vedi {{Cita|Carell 1963|p. 362|Carell1963}}.</ref>; la divisione ''Leibstandarte'' e la [[13. Panzer-Division|13ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Friedrich-Wilhelm von Rothkirch und Panthen]], attaccarono in direzione del Caucaso superando di slancio [[Sultan-Sali]] mentre la [[14. Panzer-Division|14ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Friedrich Kühn]], si diresse verso {{controllare|[[Bolscie-Sali]]}} e, nonostante il contrattacco con ingenti forze corazzate da parte della 56ª armata sovietica comandata dal generale Remisov, contrattacco tamponato dall'intervento della 60ª divisione motorizzata comandata dal generale [[Friedrich-Georg Eberhardt]], il 20 novembre le tre divisioni fecero il loro ingresso a Rostov, spingendosi fino al [[Don (fiume Russia)|Don]], riuscendo, grazie all'azione del 1º battaglione della ''Leibstandarte'', a catturare intatto il ponte sul fiume e, mentre la 60ª divisione motorizzata, a protezione del fianco del III corpo d'armata, occupava Aksaskaja, reparti della 13ª divisione corazzata sospinsero le rimanenti forze sovietiche a presidio della città verso est, aprendo in questo modo la strada in direzione del Caucaso e delle sue riserve petrolifere.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-H29376, Sowjetunion, Lagebesprechung.jpg|thumb|left|Il feldmaresciallo [[Walter von Reichenau]] (a sinistra), comandante della [[6. Armee (Wehrmacht)|6ª armata]], qui a colloquio con il generale Otto Stapf, comandante della 111ª divisione di fanteria, sostituì, il 1º dicembre 1941, al comando dello ''[[Heeresgruppe Süd]]'' il feldmaresciallo [[Gerd von Rundstedt]]]]
[[File:Fronte Meridionale dal 1941-06 al 1941-12.png|thumb|La linea del fronte nel settore di [[Rostov-sul-Don|Rostov]] ai primi di dicembre del 1941]]
Il contrattacco sovietico fu tuttavia immediato: la 37ª armata, comandata dal generale [[Anton
Il feldmaresciallo von Rundstedt, temendo un accerchiamento del III corpo d'armata motorizzato, chiese ad Hitler l'autorizzazione per il ritiro delle truppe sulla sponda occidentale del fiume Mius ma, avendo ottenuto il rifiuto da parte del Führer<ref>Il piano, che aveva ricevuto parere favorevole anche da parte del generale von Kleist, era stato approvato dall'OKH il 30 novembre ma Hitler diede l'immediato contrordine di resistere sul posto e di tenere la città. Vedi {{Cita|AA.VV. 1993 (Operazione Barbarossa)|p. 124|AAVVBarbarossa1993}}.</ref> e vista l'impossibilità di resistere, iniziò ugualmente il ripiegamento e per questo il 1º dicembre fu destituito ed il comando dell'Heeresgruppe Süd fu affidato al comandante della 6ª armata, il feldmaresciallo Walter von Reichenau<ref>Il comando della 6ª armata fu affidato al generale [[Friedrich Paulus]].</ref>; egli, uomo di fede nazista, che riscuoteva la fiducia di Hitler, non poté che constatare la situazione e gli riferì che l'unica possibilità di evitare uno sfondamento del fronte era l'esecuzione del piano predisposto da von Runstedt ed il Führer fu costretto ad acconsentire senza tuttavia reintegrare il feldmaresciallo destituito; il bacino del Donec rimaneva comunque in massima parte in mano tedesca ma l'obiettivo della conquista del Caucaso non era stato conseguito.
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Dopo la chiusura delle due sacche furono definiti i piani successivi: a nord la 9ª armata e la 3ª armata corazzata<ref>Al II ed al III gruppo corazzato fu mutato il nome in "armate corazzate".</ref>, avrebbero dovuto dirigersi verso Ržev e [[Tver'|Kalinin]] per congiungersi con il IV gruppo corazzato, la 4ª armata avrebbe dovuto seguire la direttrice Možajsk-Mosca, puntando direttamente sulla capitale, la 2ª armata di fanteria avrebbe continuato a colmare lo spazio tra il settore nord e quello sud ed infine la 2ª armata corazzata avrebbe conquistato Tula e [[Kolomna]] per isolare la città da sud. Contemporaneamente, nel comando sovietico, avvennero significativi cambi di vertici: il 10 ottobre il generale [[Georgij Konstantinovič Žukov]] assunse il comando del fronte occidentale sovietico in sostituzione del generale Tymošenko inviato sul fronte sud, come suo capo di stato maggiore fu nominato il generale [[Vasilij Danilovič Sokolovskij]] e, come capo politico, il futuro [[premier dell'Unione Sovietica]] [[Nikolaj Aleksandrovič Bulganin]].
Nel settore nord il 13 ed il 14 ottobre furono conquistate [[Kaluga]] e Kalinin dalla 1ª divisione corazzata, comandata dal generale [[Walter Krüger]], punta avanzata della 3ª armata corazzata alle dipendenze del generale [[Georg-Hans Reinhardt]]<ref>Georg-Hans Reinhardt e il generale Ferdinand Schaal sostituirono al comando, rispettivamente del III Gruppo corazzato e del LVI corpo d'armata motorizzato, il generale Hermann Hoth e il generale Erich von Manstein, inviati sul fronte sud per la conquista della Crimea.</ref>, mentre a sud, il IV gruppo corazzato avanzò verso Borodino e Možajsk, scontrandosi per la prima volta con rinforzi provenienti dalla [[Siberia]], precisamente con la 32ª divisione di fanteria siberiana, equipaggiata con tenute invernali di cui i tedeschi non disponevano, e questa unità fu solo la prima che Stalin spostò dalla difesa dell'oriente, dopo essere venuto a conoscenza, informato dalla spia Richard Sorge, dell'intenzione del Giappone di attaccare gli Stati Uniti e quindi di essere stato parzialmente sollevato dal timore dell'apertura di un [[Secondo fronte (seconda guerra mondiale)|secondo fronte]] ad est<ref>Le unità trasferite da est facevano parte del dispositivo difensivo orientale, posizionato a guardia della linea che partiva da Vladivostok ed arrivava fino alla Mongolia esterna; tale dispositivo, che avrebbe dovuto fronteggiare un eventuale attacco proveniente dall'armata giapponese del Kuantung, comprendeva 25 divisioni di fanteria e 9 brigate corazzate, al comando del generale [[
===== Le disposizioni per la difesa di Mosca ed il blocco delle operazioni: 19-29 ottobre =====
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