Ignazio Paternò Castello: differenze tra le versioni
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Promosse gli [[scavo (archeologia)|scavi]] a [[Camarina]], [[Siracusa]], [[Lentini]] e [[Taormina]] e anche la costruzione di un [[ponte]] sul [[Simeto]]<ref name="Treccani" />. Descrisse le sue scoperte archeologiche in un [[volume]] intitolato ''Viaggio per tutte le antichità della Sicilia''<ref name="Treccani" />, pubblicato a [[Napoli]] nel [[1781]].
La fama del Principe era molto vasta, e numerose accademie italiane ed estere procedevano a nominarlo loro socio: nel 1757 l'[[Accademia del Buon Gusto]] e quella degli Ereini di [[Palermo]], nel 1762 la Società degli antiquari di [[Londra]], nel 1772 l'Accademia dei trasformati di Noto, nel 1773 la Società dei Palladi di Catania, nel 1775 l'Accademia dei botanofili di [[Cortona]], nel 1776 l'[[Accademia dei Georgofili]] e l'[[Accademia della Crusca]] di [[Firenze]] e quella Peloritana dei Pericolanti di [[Messina]]<ref>{{cita web |url=http://ww2.unime.it/accademiapeloritana/ |titolo=Accademia Peloritana dei Pericolanti |editore
A Catania fondò e finanziò l'[[Accademia degli Etnei]]<ref name="Treccani" /><ref>{{cita web |url=http://www.paternocastello.it/lettera_ai_nipoti.html |titolo=Lettera ai nipoti |opera=paternocastello.it|accesso=30-03-2011}}</ref>.
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