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* R.D. 1º ottobre 1923, n. 2185 (scuola elementare).
* R.D. 31 dicembre 1923, n. 3120 (obbligo scolastico).
 
== Contenuto ==
Come strutturata nel R.D. n. 2185/1923, la scuola elementare si distingueva in un ciclo unico con tre gradi: grado preparatorio (3 anni), inferiore (3 anni), superiore (2 anni).
 
Il ciclo unico elementare terminava all'età di 14 anni. Tuttavia, il nuovo obbligo scolastico restava non attuato in gran parte del territorio: ''nelle province nulla è innovato circa l'obbligo scolastico'' (art. 24), e in alcuni luoghi potevano non essere istituite le classi del ciclo superiore (art. 8). <br/>
Era previsto un esame con certificazione finale (art. 13): alle classi terza e quinta, ed uno di ''adempimento dell'obbligo scolastico e speciale idoneità al lavoro'' nell'ultimo anno frequentato.
 
L'anno scolastico durava dieci mesi, con almeno 140 giorni di docenza effettiva e completa per maestro (art. 14 e 15). Dove l'istruzione era impartita a turni le ore erano dimezzate, e se le sezioni erano più di due con diverso programma erano ulteriormente ridotte a cinque ore per turno (art.24).<br/>
Calendario ed orario delle lezioni, periodi di vacanza erano decisi dai direttori dei circoli didattici, in base alle esigenze locali.
 
Le scuole erano separate in maschili e femminili: a queste ultime era aggiunto in tutte le classi ''il lavoro donnesco'', e nel ciclo superiore ''l'economia domestica accompagnata da opportune esperienze''.
 
Le classi dopo il quinto anno avevano il nome di ''classi integrative di avviamento professionale'' (dalla sesta alla ottava). <br/>
Nel transitorio per quelle esistenti (ma poi anche sucvessivamente), il Provveditore poteva sopprimere la scuola se non era frequentata ovvero se mezzi e docenti non erano idonei alla istruzione professionale (art. 2).
 
La classe sesta era l'ultimo anno del ciclo inferiore, ma aveva programmi e organizzazione comune (spesso in pluriclassi e maestro unico) con il ciclo superiore di due anni (classe settima e ottava).<br/>
Dal quinto anno valevano maestro unico e pluriclassi (non miste), con unico orario e programma, salvo eccezioni numeriche non regolate per legge, divise soltanto per le esercitazioni nelle materie professionalizzanti.
 
Ad esse potevano aggiungersi degli ulteriori:
* ''corsi di lezione'' proposti dal Consiglio Scolastico per esigenze locali ed autorizzate dal Provveditore (art. 10); (sempre dalla sesta alla ottava classe)
* ''corsi di esercitazione'', professionali, ma programmati e finanziati (aprendo capitoli di spesa vincolati a bilancio) dai Comuni di concerto con altri enti, comprese le provincia. Se non erano istituiti all'interno di una scuola media professionale statale già esistente, ma creando ''scuole professionali popolari comunque denominate'' non c'era equiparazione automatica del titolo di studio (art. 2 con art. 10). <br/>
L'equiparazione poteva essere concessa dal Regio Provveditore, caso in cui la scuola perdeva l'autonomia e passava alla dipendenza didattica dello stesso.
 
; Religione di Stato (cattolica)
''A fondamento e coronamento dell'istruzione elementare in ogni suo grado'' era previsto l'insegnamento della religione cattolica, tramite docenti dichiarati idonei dall'autorità ecclesiastica, eccetto il caso in cui ''i genitori dichiarino di volervi provvedere personalmente''. <br/>
Per i primi due anni del ciclo inferiore (nelle classi quarta e quinta) era programmato un più intenso studio della religione: tradizione agiografica, morale e dogmi con riferimento al Vangelo, sacramenti e rito, principi della vita religiosa.
 
Il diritto di rinuncia quindi era inteso come la facoltà di scelta per una educazione famigliare all'unica religione di Stato. Non era previsto l'insegnamento di altre confessioni religiose, oppure di corsi sostitutivi dell'orario di religione.
 
; Minoranze linguistiche
L'insegnamento di tutte le materie poteva essere esclusivamente in lingua italiana.<br/>
Per gli alunni alloglotti, era obbligatoria per il maestro l'insegnamento della ''seconda lingua'' in ore suprannumerarie, su richiesta della famiglia (artt. 4 e 17). Di norma, era lo stesso maestro unico di madrelingua italiana, mentre in casi eccezionali autorizzati potrva essere un ''maestro alloglotta abilitato a insegnare la lingua italiana''. La doppia abilitazione linguistica del maestro costituiva titolo preferenziale (art. 20).
 
; Programmi del grado preparatorio (r.d. 2185/1923 art. 7)
L'istruzione del grado preparatorio ha carattere ricreativo e tende a disciplinare le prime manifestazioni dell'intelligenza e del carattere del hambino.
* canto e audizione musicale;
* disegno spontaneo;
* giuochi ginnastici;
* facili esercizi di costruzione, di plastica e di altri lavori manuali: giardinaggio e allevamento di animali domestici;
* rudimenti delle nozioni di più generale possesso e correzione di pregiudizi e superstizioni popolari.
A conclusione di ognuno dei cicli è posto un esame: detto ''di promozione''
 
; Programmi del grado inferiore (art. 8)
L'accento era posto su canto, disegno interdisciplinare e ginnastica. Erano previsti l'aritmetica elementare e il sistema metrico, la traduzione del dialetto, il dettato, letture e scritture (anche Vangeli e storia sacra), rudimenti di geografia, inni nazionali e poesie apprese a memoria, storia del Risorgimento (se non era attivo il ciclo superiore).
 
Nei primi due anni era prevista una maggiore istruzione pratica: disegno applicato, educazione sanitaria ed elementi di scienze, letture per la vita domestica e sociale.<br/>
La geografia comprendeva nozioni sull'ordinamento centrale e locale dello Stato, geografia agricola ed economica, mercato del lavoro nei luoghi oggetto di flussi migratori interni.
 
; Programmi delle classi dalla sesta all'ottava
Oltre alle materie del quarto e del quinto anno, oggetto di ''ampie letture'', era prevista la frequenza di almeno tre materie biennali, formate da esercitazioni pratiche. I corsi erano scelti dagli studenti entro una rosa di materie programmate centralmente a livello nazionale, e finanziate dallo Stato per tramite dei Provveditorati (art. 2).
 
I corsi a scelta erano: disegno applicato ai lavori; plastica; elementi di disegno per le arti meccaniche; nozioni ed esercizi elementari di apparecchi elettrici di uso domestico; agraria ed esercitazioni agricole; esercizi fondamentali di apprendistato in un'arte manuale; nozioni ed esercizi marinareschi; taglio e cucito; cucina ed esercizi della buona massaia; ricamo; nozioni e pratica di contabilità.<br/>
A questi potevano aggiungersi i corsi istituiti da comuni, provincie e privati, di cui si è parlato inizialmente.
 
== Analisi ==