Prima Repubblica (Portogallo): differenze tra le versioni

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Una nuova tornata di elezioni il 29 gennaio [[1922]] inaugurò un nuovo periodo di stabilità, dato che il partito repubblicano, ancora una volta ne emerse con la maggioranza assoluta. Lo scontento per il protrarsi di questa situazione non era tuttavia, scomparso. Numerose accuse di corruzione, ed il fallimento manifesto delle ricette per risolvere i pressanti problemi sociali, azzerarono il consenso nei confronti dei leader repubblicani. Allo stesso tempo, del resto, tutti i partiti politici soffrirono di una crescita al loro interno della fazione di lotta, specialmente gli stessi repubblicani. Il sistema dei partiti era fratturato e screditato come dimostra l'impossibilità di un governo stabile nonostante le puntuali vittorie repubblicane alle elezioni.
Il periodo successivo fu ancora più caotico dal punto di vista sociale ed amministrativo. Si susseguirono disordini e insurrezioni popolari e militari, la più importante delle quali fu la rivolta del 18 aprile 1925 a Lisbona, anche stavolta guidata dalle forze armate e legata a movimenti nazionalisti. Vide tra i suoi protagonisti diversi ufficiali militari che guidarono i ribelli in diversi scontri nella città; questo tentativo di colpo di stato venne represso, ma una nuova crisi scoppiò solo tre mesi dopo, per la quale si dichiarò addirittura lo stato d’assedio. <ref>[Fernando Tavares Pimenta, ''Storia politica del Portogallo contemporaneo (1800-2000)'', Firenze, Le Monnier, 2011, pagine 71-73]</ref>
 
Tra il 1910 e il 1926 ci furono quarantacinque governi. L'avversione dei presidenti per i governi a partito unico, il dissenso interno ai repubblicani, disciplina quasi inesistente interna del partito, e il suo costante ed irrazionale desiderio di raggruppare e condurre tutte le forze repubblicane rese il compito di governare praticamente impossibile.