Recitativo: differenze tra le versioni

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I [[libretto|librettisti]] conoscevano la necessità di questa alternanza e si preoccupavano di versificare con versi per lo più sciolti tutta la materia della storia (recitativi) piazzando nei momenti opportuni generalmente delle quartine e/o delle ottave da far cantare ai protagonisti (arie e pezzi chiusi). Il recitativo delle opere a forme chiuse è stato completamente sostituito verso la metà del XIX sec. da forme [[durchkomponiert]] sviluppate prima in Francia ([[Christoph Willibald Gluck|Gluck]]-[[Luigi Cherubini|Cherubini]]-[[Gaspare Spontini|Spontini]]-[[Hector Berlioz|Berlioz]]) e poi in Germania ([[Carl Maria von Weber|Weber]]-[[Richard Wagner|Wagner]]).
Una forma interessante di recitativo è per esempio il racconto dell'evangelista nelle passioni. Il suo racconto viene interrotto da attori come [[Cristo]] o il popolo che in arie e cori prendono la parola in prima persona. In questi casi siamo di fronte ad un distacco dalla tradizione medievale che aveva dei pregiudizi nei confronti della mimesi in quanto il racconto degli eventi sacri poteva solo essere raccontato ma non mostrato. Possiamo trovare la cantata in stile recitativo anche nell'opera di Beaumarchais[[Lorenzo Da Ponte|Da Ponte]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] ossia: ''[[Le nozze di Figaro]]''.
 
Caratteristiche musicali del recitativo sono: