Strage di Piazzale Loreto: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Theodor Saevecke}}
[[Theodor Saevecke]], per la Resistenza milanese: il ''boia di [[Piazzale Loreto]]'', fu processato dal Tribunale Militare di Torino e fu condannato all'ergastolo il 9 giugno 1999; tuttavia, malgrado la richiesta della magistratura italiana, non fu mai estradato né subì mai alcun processo in patria.
È morto nel suo letto, a 93 anni, nel 2004. Come altri criminali [[Nazismo|nazisti]], nel dopoguerra venne arruolato dai servizi segreti statunitensi (nome in codice Cabanio)<ref>{{cita web|autore= Cfr. articolo di Guido Salvini, GIP presso il Tribunale di Milano, su Diario della settimana, 21/01/2006, "L'altro armadio della vergogna. Non c'è soltanto quello di Roma, che "archiviò" i crimini nazisti. Ora se n'è scoperto anche un altro: quello della CIA. Che ha arruolato molte ex SS". Archivio dell'associazione "Le radici della Pace - I Quindici"}}</ref> e più tardi ricoprì l'importante incarico di vice responsabile dei servizi di sicurezza del governo della [[Repubblica Federale Tedesca]].
Nel 1963 la Germania Ovest aveva chiesto informazioni sull'attività criminosa di Saevecke a Milano durante l'occupazione nazista, cui le autorità italiane risposero con un rapporto del Ministero degli Esteri indirizzato all'omologo Ministero tedesco<ref>{{cita web|autore= Cfr. articolo di Guido Salvini, GIP presso il Tribunale di Milano, su Diario della settimana, 21/01/2006, già citato}}</ref>.