Strage di Piazzale Loreto: differenze tra le versioni

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# Emidio Mastrodomenico ([[San Ferdinando di Puglia]], 30 novembre [[1922]]), agente di PS al commissariato di [[Lambrate]]. Collegato con il movimento resistenziale (capo dei [[Gruppi di azione patriottica|GAP]]), è catturato il 29 luglio (il 16 aprile secondo ''[[l'Unità]]''<ref>''L'Unità'', 11 ottobre 1964, Font. 18, 101.</ref>) 1944 in piazza Santa Barbara da agenti della SIPO-SD e incarcerato a San Vittore.
# Angelo Poletti ([[Linate al Lambro]], 20 giugno [[1912]]) operaio presso l'[[Isotta Fraschini]] e militante socialista, dopo una breve esperienza partigiana in [[Val d'Ossola]] rientra a Milano dove dirige il gruppo da cui nascerà la 45ª Brigata Matteotti. Ferito ad una gamba e arrestato il 19 maggio 1944<ref>{{cita web|autore=Chi era costui|url=http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=3822|accesso=16 giugno 2009}}</ref> da militi fascisti mentre si trovava al lavoro, subì sevizie e torture in carcere.<ref>{{cita web|autore=Associazione Nazionale Partigiani d'Italia|url=http://www.anpi.it/uomini/temolo_libero.htm|titolo=Angelo Poletti|accesso=29 giugno 2008}}</ref>
# Salvatore Principato ([[Piazza Armerina]], 29 aprile [[1892]]), appena ventenne, organizzò con successo una protesta nel suo paese contro il monopolio di un’impresa di trasporti che si opponeva ad ogni forma al miglioramento del servizio locale. Si trasferì a Milano e, convinto socialista, cominciò a frequentare Filippo Turati e Anna Kuliscioff, collaborando con Giacomo Matteotti e con i fratelli Rosselli. Fu nel secondo e nel terzo comitato antifascista di Porta Venezia e nel Comitato di Liberazione Nazionale della Scuola. Perseguitato politico sotto il fascismo, fu deferito nel 1933 al Tribunale Speciale di Roma. Arrestato, su delazione, l'8 luglio 1944 dalle [[SS]] come aderente al [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria|PSIUP]] e membro della 33ª Brigata Matteotti, fu imprigionato nel carcere di Monza e, più volte torturato senza esito alcuno dalla polizia fascista, che gli ruppe anche un braccio. Il 7 agosto 1944 fu trasferito a S. Vittore. A quel tempo, era docente presso la scuola elementare Leonardo da Vinci di Milano, non lontana da Piazza Loreto, dove una lapide lo ricorda nell'atrio della scuola. Un'altra fu posta in via Gran Sasso, (presso la sua abitazione).<ref>{{cita web|autore=Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia|url=http://www.italia-liberazione.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?ricerca=673&presentazione=1|titolo=Salvatore Principato|accesso=29 giugno 2008}}</ref>
# Andrea Ragni ([[Brescia]], 5 ottobre [[1921]]), partigiano appartenente alle formazioni Garibaldi, catturato e fuggito in data imprecisata dell'autunno 1943. Catturato nuovamente il 22/5/1944 da membri delle SS tedesca e imprigionato nel [[carcere di San Vittore]].
# Eraldo Soncini ([[Milano]] 4 aprile [[1901]]), operaio alla [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] [[Bicocca (Milano)|Bicocca]] e militante socialista. Appartenente alla 107ª Brigata Garibaldi [[Squadre d'Azione Patriottica|SAP]]. Arrestato il 9 luglio 1944 vicino a piazzale Loreto da [[SS]] della Sicherungskompanie di Monza. Imprigionato nel locale carcere e trasferito il 7 agosto 1944 a S. Vittore. In piazzale Loreto tenta la fuga lungo via Andrea Doria; ferito, tenta di nascondersi nel portone di via Palestrina 7<ref>Archivio di Stato di Milano, Corte d'Assise Straordinaria, busta 64, fascicolo 20/1947, Processo al gruppo Oberdan.</ref>. Raggiunto da due militi fascisti, viene finito sul posto, trascinato in piazzale Loreto e gettato nel mucchio dei compagni fucilati. Nel dopoguerra, la Corte d'Assise Straordinaria di Milano, con sentenza del 23 maggio 1947, condannò per l'assassinio di Soncini i militi Giacinto Luisi e Luigi Campi, appartenenti al gruppo "Oberdan" di Porta Venezia della [[Legione Autonoma Mobile Ettore Muti|legione Ettore Muti]].<ref>Si veda la nota precedente</ref>.