Max Biaggi: differenze tra le versioni

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==== Classe 250 ====
Sempre nel 1991 arrivò 27º nel [[Motomondiale|campionato mondiale]], disputando però solo quattro gare<ref name=MotoGP>[http://www.motogp.com/en/riders/profiles/Max+Biaggi Scheda del pilota sul sito Motogp]</ref>. Nel [[Motomondiale 1992|1992]] Biaggi partecipò al suo primo intero campionato mondiale della [[classe 250]] nel Team Iberna Motoracing Aprilia dell'ex pilota [[Alex Valesi]], arrivando quinto nella classifica finale e ottenendo la sua prima vittoria in un [[Gran Premio di motociclismo|Gran Premio]] (a [[Kyalami]], in [[Sudafrica]])<ref name=MotoGP />.
[[File:Gran Premio motociclistico d'Italia 1995 (Classe 250) - Max Biaggi.jpg|thumb|left|Biaggi sul gradino più alto del podio nel [[Gran Premio motociclistico d'Italia 1995|Gran Premio d'Italia 1995]] della classe 250.]]
 
La stagione seguente, Biaggi passò alla [[Honda Racing Corporation|Honda]] classificandosi quarto, vincendo a [[Barcellona]], nel [[Gran Premio motociclistico di Catalogna|Gran Premio di Catalogna]]. Nel [[Motomondiale 1994|1994]] tornò alla guida dell'[[Aprilia Racing|Aprilia]], dando inizio al suo dominio nel campionato del mondo della "250", dove conquistò 4 titoli iridati consecutivi, tra il [[Motomondiale 1994|1994]] e il [[Motomondiale 1997|1997]]. Il [[Motomondiale 1994|1994]] fu un anno contraddistinto da buone gare, alternate a grandi errori (cadde un paio di volte quando era in testa in solitario); ma, fortunatamente per lui, lo stesso, anzi peggio per quanto riguarda le cadute, fece [[Loris Capirossi]], che dovette rinunciare al titolo con una gara di anticipo.
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Il [[Motomondiale 1996|1996]] è l'anno della consacrazione, data l'esperienza e il talento dimostrati in precedenza, e infatti la stagione inizia nel migliore dei modi per Biaggi: ottiene 5 vittorie nelle prime 6 gare, tanto da far sembrare già chiuso il campionato. Ma una serie di errori, conditi da molta sfortuna, come la caduta in prova ad Assen (che lo costringe a fare due gare non al 100% della forma fisica), il contatto con [[Olivier Jacque|Jacque]] a Zeltweg e la caduta a Rio, unite alla grande velocità e determinazione di Waldmann e della sua Honda, fanno sì che il mondiale si decida all'ultima gara. Biaggi a Eastern Creek (ultima gara della stagione) vince però da grande campione e si porta a casa il mondiale con soli 6 punti di vantaggio, migliorando il record di vittorie dell'anno prima realizzando 9 vittorie: Shah Alam, Suzuka, Jerez, Mugello, Paul Ricard, Donington Park, Brno, Catalunya, Eastern Creek.
[[File:Honda NSR250 1997.jpg|thumb|left|La [[Honda RS 250 R|Honda NSR250]] del Marlboro Team Kanemoto, con la quale Biaggi vinse il titolo mondiale nel [[Motomondiale 1997|1997]].]]
 
Nel [[Motomondiale 1997|1997]], dopo il divorzio dall'[[Aprilia Racing|Aprilia]], approda alla Honda del team Kanemoto, dove trova come compagno di squadra Waldmann. In questa stagione conquista 5 vittorie (Malesia, Italia, San Marino, Repubblica Ceca, Indonesia) ma, malgrado i cinque successi, dovrà lottare fino all'ultima gara per concquistare il suo 4º titolo iridato, che arriverà con soli due punti di vantaggio sul pilota tedesco.
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===== Yamaha (1999-2002) =====
[[File:2001 Yamaha YZR500 (OWL6).JPG|thumb|left|La [[Yamaha YZR 500]] del Team Marlboro, con la quale Biaggi corse il motomondiale del [[Motomondiale 2001|2001]], cogliendo al [[Sachsenring]] l'ultima vittoria Yamaha nella classe 500.]]
 
Nel 1999 Biaggi decide allora di lasciare la [[Honda]], con la quale ha qualche screzio, per entrare a far parte del meno competitivo team [[Yamaha Motor|Yamaha]]. Non inizia bene la stagione, col ritiro in Malesia; successivamente Biaggi conquisterà in dieci gare due secondi posti a Jerez e al Mugello, due quarti posti a Donington e in Repubblica Ceca e un quinto posto al [[Gran Premio motociclistico d'Olanda]]. L'unica vittoria stagionale arriverà in Sud Africa e Biaggi concluderà la stagione, segnata nelle prime gare dall'infortunio di Doohan che lo costringe al ritiro, in quarta posizione dietro ad [[Àlex Crivillé]], [[Kenny Roberts Jr]] e [[Tadayuki Okada]]. Nel 2000 ancora con la Yamaha si ritira quattro volte nelle prime cinque gare. Nella seconda parte della stagione riuscirà a conquistare diversi podi e anche due successi, in Repubblica Ceca e Australia, piazzandosi a fine stagione in terza posizione dietro a Kenny Roberts Jr e al debuttante [[Valentino Rossi]].
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===== Ritorno in Honda (2003-2005) =====
[[File:2005 0429 Max Biaggi.jpg|thumb|left|Biaggi ai box nel 2005, in sella alla [[RC211V]] del [[Repsol Honda Team]].]]
 
Convinto che la Yamaha non fosse competitiva, nel 2003 Biaggi tornò alla Honda in un team satellite, che non godeva di tutti gli aggiornamenti tecnici apportati alle moto della casa madre, terminando la stagione in terza posizione con 228 punti conquistati. Con la scuderia di [[Sito Pons]], nel 2003 ottenne buoni risultati sin dalla prima gara, riuscendo a vincere due gran premi nella stagione in Gran Bretagna e a Motegi, contro le 4 vinte dall'emergente [[Sete Gibernau]], che concluse secondo in classifica generale con 277, punti e le 9 vinte da Valentino Rossi, vincitore del titolo.
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===== La rivalità con Valentino Rossi =====
{{vedi anche|Rivalità Biaggi-Rossi}}
[[File:2005 0409 Valentino Rossi.jpg|thumb|left|[[Valentino Rossi]] è stato il principale rivale in pista di Biaggi: i due piloti italiani hanno dato vita per anni a un'[[Rivalità Biaggi-Rossi|accesa sfida sportiva]].]]
 
Durante la seconda parte della sua carriera, Biaggi ha avuto un'accesa rivalità con l'altro principale pilota italiano dell'epoca, [[Valentino Rossi]]. Il loro rapporto, dentro e fuori la pista, è stato per anni al centro dell'attenzione degli appassionati e della stampa specializzata internazionale, contribuendo non poco a tener viva la popolarità della disciplina<ref>{{cita news|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/moto/200107/09/3b49ee9a04b6a/|titolo=Spaghetti Duel|pubblicazione=raisport.rai.it|data=9 luglio 2001}}</ref>.
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==== Suzuki (2006-2008) ====
Dopo un anno sabbatico, il 15 settembre 2006 viene annunciato il suo ingaggio con la [[Suzuki]] per partecipare nella stagione [[Campionato mondiale Superbike 2007|2007]] al [[Campionato mondiale Superbike]], in sella a una [[Suzuki GSX-R 1000|GSX-R 1000 K7]] del [[Team Alstare Suzuki Corona Extra]] che, pur essendo una struttura privata, era da anni il team di riferimento della casa giapponese per la categoria. Il 24 febbraio [[Campionato mondiale Superbike 2007|2007]] fa il suo esordio nel GP del [[Qatar]], vincendo la prima manche e piazzandosi 2º nella prova pomeridiana<ref>[http://www.gazzetta.it/Motori/Altri_Motori/Superbike/Primo_Piano/2007/02_Febbraio/24/garauno.shtml Articolo della Gazzetta dello Sport del 24/02/2007]</ref>.
[[File:Max biaggi wk sbk assen 2007.jpg|thumb|left|Biaggi nel 2007 in [[Campionato mondiale Superbike|SBK]], ad [[TT Circuit Assen|Assen]], con la [[Suzuki GSX-R 1000|Suzuki GSX-R]] del [[Team Alstare]].]]
 
Nei successivi gran premi sale diverse volte sul podio, ottenendo discreti risultati, che lo tengono in corsa per il Mondiale. Sul tracciato di [[Autodromo di Vallelunga|Vallelunga]], Biaggi, che ha parecchi punti di ritardo su Toseland, vince la prima manche e si piazza secondo nella successiva, rimandando così il verdetto sul titolo all'ultimo Gran Premio, che si disputa in Francia e che vedrà il titolo andare a [[James Toseland]], davanti a [[Noriyuki Haga]] e allo stesso Biaggi.
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Il 30 ottobre [[Campionato mondiale Superbike 2007|2007]], in un comunicato congiunto, il [[Team Sterilgarda]] del manager-pilota [[Marco Borciani]] e Max Biaggi annunciano di aver trovato l'accordo per la stagione agonistica [[Campionato mondiale Superbike 2008|2008]]; pertanto il pilota romano, svanita l'ipotesi di un ritorno in MotoGp con il team [[Honda Gresini]], continua la sua avventura nel [[mondiale Superbike]] con una [[Ducati 1098|Ducati 1098R]] versione clienti del Team Sterilgarda Go Eleven. Nel team italiano trova come compagno di squadra lo spagnolo [[Ruben Xaus]].
[[File:3 Max Biaggi 2008 Aug 1.jpg|thumb|left|Biaggi nel 2008, in piega con la [[Ducati 1098]] del [[Team Sterilgarda]].]]
 
La stagione è nel complesso peggiore della precedente: Biaggi non riesce a imporsi su nessun tracciato, ma colleziona comunque 7 podi (3 secondi e 4 terzi posti) e chiude il campionato [[Campionato mondiale Superbike 2008|2008]] al settimo posto in classifica generale<ref>[http://sbk.perugiatiming.com/pdf_results/pdf_frame.asp?p_Round=POR&p_Anno=2008&p_Manifestazione=14&p_Gara=01&p_Sessione=002&p_Stampa=STD Dati ufficiali sul sito SBK, anno 2008]</ref>, risultando il migliore tra i privati.
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==== Aprilia (2009-2012) ====
Il 19 settembre 2008, sfumata la possibilità di salire sulla Ducati ufficiale (dalla quale si sente tradito poiché, a quanto diceva, aveva già un precontratto), viene annunciato il suo ingaggio da parte dell'[[Aprilia Racing|Aprilia]] per guidare la nuova [[Aprilia RSV4|RSV4]], con la quale si presenta al via del [[campionato mondiale Superbike 2009|mondiale 2009]]<ref>[http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Moto/43830/Biaggi+con+l'Aprilia:+arriva+la+firma Articolo del Corriere 19/09/2008]</ref> con lo scopo di sviluppare la moto per renderla abbastanza competitiva per provare a conquistare il titolo mondiale nella [[Campionato mondiale Superbike 2010|stagione 2010]].
[[File:Biaggi RSV4.jpg|thumb|left|Biaggi in azione sull'esordiente [[Aprilia RSV4]] nel 2009]]
 
Dopo un inizio non positivo in Australia, ottiene due terzi posti in Qatar. Nelle gare successive riesce a ottenere discreti risultati con un'[[Aprilia Racing|Aprilia]] ancora molto acerba e difficile da guidare, con la quale commette molti errori. Dopo due pessime manche a Misano, la stagione di Biaggi cambia radicalmente faccia nella gara successiva a Donington, dove ottiene il secondo posto. Da lì in poi Biaggi e la sua [[Aprilia Racing|Aprilia]] si trovano costantemente nella parte alta della classifica, ottenendo altri sei podi, fra i quali una vittoria a Brno in gara 1 e un podio a Portimao in gara 1, podio insperato, visto l'infortunio riportato in una caduta nelle prove libere. Biaggi migliora i risultati della stagione precedente in Ducati, arrivando quarto nella classifica mondiale piloti.
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Il 2010 lo affronta sempre con l'[[Aprilia RSV4|RSV4]] colorata con i nuovi colori dello [[sponsor]] [[Alitalia]]. Nella prima metà di stagione i protagonisti assoluti sono i due principali contendenti al titolo: Max Biaggi e la rivelazione [[Leon Haslam]] con la [[Suzuki]]. I due si rivelano veloci e costanti e pian piano scavano un pesante distacco con il resto della classifica, formata da piloti veloci ma non costantemente competitivi, sfortunati e inclini all'errore.
Il centauro romano è costretto a un non facile inseguimento dopo il primo appuntamento in Australia, dove perde 26 punti da Leon Haslam. Biaggi si dimostra sicuro della sua forza e della forza dell'Aprilia, non facendosi prendere dalla frenesia, senza prendere rischi e accontentandosi nei circuiti un po' meno favorevoli alla sua moto (i tracciati lenti tipo [[Valencia]], [[Assen]] e [[Kyalami]]), e sfruttando invece tutte le potenzialità del suo mezzo nei circuiti più favorevoli (i tracciati veloci o misto-veloci come [[Portimao]], [[Monza]] e [[Salt Lake City]]), migliorando sempre la posizione ottenuta in Superpole e senza mai ritirarsi. Nelle tre doppiette ottenute sin qui ottiene sempre un primato: la prima doppietta la ottiene nel secondo appuntamento a Portimao, battendo entrambe le volte in volata il rivale britannico Haslam: questa in [[Portogallo]] è la prima doppietta della carriera nel romano; nel [[fine settimana]] di Monza, oltre ai 50 punti, ottiene la prima superpole e la 50ª vittoria in carriera; nell'appuntamento di metà stagione a Salt Lake City, dopo un lungo tira e molla in classifica con Haslam, il centauro romano si porta in testa alla classifica iridata grazie alla doppietta, facilitata dai ritiri di [[Carlos Checa]] per guasti della sua [[Ducati]] e al primo ritiro stagionale del britannico in gara 2 a causa di una caduta. Al giro di boa della stagione (14 gare su 26) Biaggi culmina la rimonta, passando in testa con 257 punti, 15 di vantaggio su Leon Haslam e 106 di vantaggio su [[Jonathan Rea]].
[[File:Max Biaggi 2010 SBK Misano.jpg|thumb|left|Biaggi nel 2010 sulla RSV4 del Team [[Aprilia Alitalia Racing]]]]
 
Il week end di Misano Adriatico rappresenta il secondo round italiano nel tabellone del Mondiale e per il binomio Aprilia/Biaggi non si preannuncia una gara semplice, viste le caratteristiche lente e i pessimi risultati dello anno precedente. L'esame Misano viene però superato brillantemente: Biaggi vince entrambe le gare, impressionando in gara 2, nella quale rifila otto secondi di distacco al secondo dopo aver rimontato dal quarto posto; l'Aprilia si dimostra competitiva anche nei circuiti lenti e la graduatoria vede Biaggi allungare su Haslam, secondo in gara 2, ma ottavo in gara 1 dove non trova il settaggio ideale.
Due settimane dopo si va a Brno, circuito storicamente favorevole al pilota romano. Biaggi non centra la doppietta e divide il bottino con Rea, vincendo gara 2 e arrivando secondo in gara 1. Il week-end è disastroso per il rivale Haslam, prima ottavo e poi decimo, e Biaggi si ritrova con l'enorme vantaggio di 68 punti a 4 appuntamenti dalla fine. Biaggi controlla senza prendere troppi rischi nei week-end a Silverstone (quinto e sesto) e al Nurburbring (dove vince la seconda superpole in carriera, ma non va oltre il quarto e il quinto posto, peggiorando per la prima volta stagionale in gara il risultato della superpole), perdendo in totale solo 10 punti da Haslam.
[[File:Max Biaggi 2010 SBK Miller 2.jpg|thumb|left|Biaggi festeggia la vittoria al [[Miller Motorsports Park]] che lo proiettò in testa alla classifica del mondiale SBK [[Campionato mondiale Superbike 2010|2010]], conclusosi con il suo successo finale.]]
 
Il week-end che può incoronare il Corsaro è quindi quello del 24-26 settembre di [[Imola]], nel quale gli basterebbe perdere meno di 9 punti da Haslam per incoronarsi campione. La gara 1 è per Biaggi piena di difficoltà: il romano appare molto "impiccato" e non a suo agio fra i saliscendi imolesi e, a causa di due contatti con [[Luca Scassa]], termina la gara in undicesima posizione. La gara nelle posizione di testa è molto accesa e si riduce all'ultimo giro al duello Checa-Haslam: il britannico non s'accontenta della piazza d'onore e prova un sorpasso impossibile, finendo lungo e arrivando quinto anziché secondo, guadagnando così solo sei punti sul romano. Gara 2 inizia con tutt'altro piglio per il romano, molto veloce fin dalle prime battute e in piena lotta per il podio davanti ad Haslam, ma l'emozionante duello iridato viene bruscamente interrotto da un problema al motore della Suzuki dell'inglese, che è costretto a dire addio ai sogni iridati, consegnando il mondiale a Biaggi che, ormai matematicamente campione, finisce la gara al quinto posto. Max Biaggi diventa così il primo italiano campione del mondo in Superbike, conseguendo il suo quinto titolo iridato (a 13 anni di distanza dal quarto) e diventando così il secondo pilota vincitore di un titolo sia in Superbike sia nel [[Motomondiale]], dopo lo statunitense [[John Kocinski]].
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===== 2011 =====
[[File:Max Biaggi 2011 SBK Donington.jpg|thumb|left|Biaggi nel 2011 col n. 1 sulla RSV4 del Team Aprilia Racing]]
 
Per la stagione 2011 rimane nello stesso team e con lo stesso compagno di squadra, ma torna a correre dopo 14 anni con il numero 1 sul cupolino. La stagione parte con due secondi posti nelle due ''manche'' australiane di [[Phillip Island]], dietro solo a [[Carlos Checa]], ma già al secondo ''round'' nella rientrante Donington, Biaggi (eloquente il litigio con [[Marco Melandri|Melandri]] dopo la ''superpole'') commette numerosi errori in gara 1 che lo relegano al settimo posto, mentre in gara 2 viene addirittura squalificato dopo non aver rispettato il ''drive trough'' combinatogli per essersi mosso sulla casella di partenza.
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===== 2012 =====
[[File:Autódromo Internacional do Algarve (2012-09-23), by Klugschnacker in Wikipedia (67).JPG|thumb|left|Biaggi precede [[Brett McCormick|McCormick]] e [[Jonathan Rea|Rea]] a [[Autódromo Internacional do Algarve|Portimão]] durante la stagione 2012]]
 
Per il 2012 rimane nello stesso team, ma con [[Eugene Laverty]] come compagno di squadra. Nella prima corsa lotta nei primi giri con [[Carlos Checa]], che cade rendendo facile la vittoria a Max. In gara 2, con un gran recupero dopo un errore, riesce a concludere la gara in seconda posizione, preceduto solo dallo spagnolo. Il prosieguo della stagione lo vede piazzarsi sempre fuori dal podio ma, grazie ai vari errori degli avversari, riesce a restare in testa al mondiale. A Donington, precisamente in gara 2, riesce a tornare sul podio, piazzandosi al secondo posto, e ci riesce anche nella gara successiva negli Stati Uniti. A Misano torna a vincere, mettendo a segno una doppietta che gli permette di allungare sugli avversari. Ad Aragon riesce nuovamente a vincere, in gara 1, davanti a [[Marco Melandri]] sfiorando la terza piazza nella successiva manche. Nelle gare successive non riesce più ad andare a podio, perdendo tutto il vantaggio che aveva accumulato sui suoi avversari.
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=== Altri sport ===
[[File:Violent Violet (Nardò, 1994) - Fabio Fazi, Max Biaggi.jpg|thumb|Biaggi sulla [[pista di Nardò]] nel 1994, mentre testa il prototipo ''Violent-Violet'' con cui stabilì diversi record di velocità della categoria [[Motoveicolo elettrico|elettrica]].<ref>{{cita web|autore=William Toscani|url=https://www.gpone.com/it/2018/02/07/news/moto-elettrica-fabio-fazi-e-quel-record-con-max-biaggi.html|titolo=Moto Elettrica: Fabio Fazi e quel record con Max Biaggi|data=7 febbraio 2018}}</ref>]]
 
Nel 1999 Biaggi provò sul [[circuito di Fiorano]] la [[Ferrari F399]], una [[monoposto]] di [[Formula 1]], ottenendo un ottimo risultato (soli 5" in più della migliore prestazione ottenuta da Schumacher; dati non ufficiali)<ref name=F1>[http://www.gazzetta.it/Motori/Formula1/Primo_Piano/2006/01_Gennaio/18/biaggi.shtml Articolo della Gazzetta dello Sport 18/01/2006]</ref>.