Brigantaggio postunitario italiano: differenze tra le versioni
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Alla fine del brigantaggio contribuì anche il cessare dell'appoggio da parte dello Stato pontificio, che per i primi anni costituiva una terra di rifugio ed asilo a tutti quelli che sconfinavano nel suo territorio. Nel 1864 la rivista ''[[La Civiltà Cattolica]]''<ref>Civilta' Cattolica, ''Del brigantaggio del Regno di Napoli'', Anno decimo quinto, Vol. XI, Serie V, 1864</ref> scriveva: "''una delle piaghe più cancrenose del preteso regno d'Italia è il cosiddetto brigantaggio che da quattro anni infierisce nelle province meridionali''", e dopo aver descritto e denunciato le azioni repressive del governo e l'impoverimento delle popolazioni causato dall'incremento dei prezzi e concludeva "''che la cagione del brigantaggio è politica, cioè l'odio al nuovo Governo''".
Nello stesso Stato pontificio, per meglio combattere il brigantaggio nelle [[provincia di Frosinone]], vennero istituito nel 1865 dal conte [[Leopoldo Lauri]], comandante della [[gendarmeria pontificia]], dei corpi formati da volontari provenienti da zone di montagna - detti [[squadriglieri
Infine l'articolo della rivista riportava di un accordo verbale, che "''potrebbe riuscire salutare ed efficace''", intercorso tra il comandante delle truppe pontificie e quello delle truppe del [[regio esercito italiano]] che avrebbe permesso alle truppe di uno Stato di sconfinare nell'altro durante l'inseguimento di briganti in fuga, tale accordo noto come "[[Convenzione di Cassino]]", dal nome del paese in cui il 24 febbraio 1867 venne sancito dall'incontro fra il Conte Leopoldo Lauri Maggiore Comandante la 2<sup>a</sup> suddivisione della gendarmeria della provincia di Frosinone e Lodovico Fontana Maggior Generale Comandante la 1<sup>a</sup> zona militare di Cassino<ref name="Cfr G. Martina, p.144 1985">[[Giacomo Martina]], p.144 (1985)</ref>; esso riprendeva quello preesistente stipulato il 4 luglio 1816 tra il governo papale e quello borbonico, che era stato rinnovato e ampliato il 19 luglio 1818.<ref>Vedi pagg. 27 e 30 di Antonio Coppi, ''Discorso sul Brigantaggio dell'Italia media e meridionale dal 1572 al 1825'' Tip. Salviucci, Roma, 1867</ref>
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