Ferdinando Agostini Venerosi della Seta: differenze tra le versioni

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Ferdinando,È il figlio secondogenito di [[Alamanno Agostini Venerosi della Seta]] e della nobildonna Maria Grassi, nacque a Pisa il 22 aprile 1823.
 
Di idee liberali come il padre, ottenne di trasferirsi a [[Torino]] per entrare, il 1° aprile 1836, all'[[Accademia militare di Torino|Accademia militare]], presentato dai Conti Benso di Cavour. In questo periodo di lontananza dalla famiglia frequentò a Torino, oltre i Cavour, le famiglie [[Lascaris di Ventimiglia|Lascaris]] e de Seyssel. Uscito dall'Accademia nell'agosto del 1844 con il grado di primo tenente di artiglieria, prestò servizio nell'esercito sabaudo all'Arsenale di Torino fino ad ottenere le stellette di [[capitano]]. Lasciato il servizio nel giugno del 1847, tornò in patria, dove fu nominato capitano della [[Guardia civica pisana]] e incaricato di istruire militarmente gli scolari della Guardia universitaria.
 
Ferdinando Agostini entrò nelle truppe regolari del [[Granducato di Toscana]] all'inizio del 1848; in qualità di luogotenente dell'artiglieria partecipò e combatté con valore a [[Battaglia di Curtatone e Montanara|Montanara]] il 29 maggio, rimanendo gravemente ferito. Continuò a combattere con i Piemontesi fino alla [[Battaglia di Custoza (1848)|sconfitta di Custoza]]<ref name=Ago98 />; al suo ritorno, fu promosso capitano dell'artiglieria e incaricato della compilazione di un manuale di istruzioni per gli artiglieri toscani. Partecipò inoltre all'elaborazione di progetti per la realizzazione di armi da guerra, principalmente [[fucili]] e [[cannoni]].
Nel 1849, coerentemente con i suoi orientamenti politici, non ottemperò all'ordine di presentarsi al [[maresciallo Radetzky]], il che lo portò all'arresto. Intrattenne sempre intensi e affettuosi rapporti epistolari con la famiglia, in particolare con il padre e il fratello Andrea sia negli anni della sua permanenza a Torino sia nel corso della campagna militare in Lombardia<ref name=Ago98>{{Cita|Agostini, 1998}}.</ref>.
Dopo la morte, avvenuta per i postumi della ferita il 18 gennaio 1852, [[Francesco Domenico Guerrazzi|Guerrazzi]], già amico del padre, scrisse in suo onore una epigrafe che per motivi politici non fu possibile riportare sulla tomba.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|A. |Agostini|Le milizie Toscane alla guerra del Quarantotto. Lettere di Ferdinando Agostini della Seta capitano d'artiglieria al conte Andrea suo fratello| 1898|Mariotti|Pisa|annooriginale= 1880}}
* {{cita libro|A. |Agostini|1848: dalla Sapienza al campo di Lombardia|1998|Ets|Pisa|curatore= G. Rossi|capitolo=Un ufficiale pisano al campo di Lombardia: Ferdinando Agostini della Seta|cid=Agostini, 1998}}
* {{cita libro|curatore=M. Rosi|titolo=Dizionario del Risorgimento nazionale: dalle origini a Roma capitale: fatti e persone|città= Milano|editore=Vallardi, 1930-1937|volume=vol. 1 "I fatti"|anno= 1931| p= 21}}
* {{cita libro|titolo=Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area pisana|curatore=E. Capannelli e E. Insabato|città=Firenze|editore= Olschki|anno= 2000| pp= 37-40}}
 
==Voci correlate==
* <ref name=SIUSA>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=352|titolo=Agostini Venerosi della Seta Ferdinando|sito=SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=16 marzo 2018}}</ref>,
 
{{controllo autorità}}
{{portale|biografie|risorgimento}}