DNA non codificante: differenze tra le versioni

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Rimane pur vero che la rimozione degli [[introne|introni]] di un gene produce il non funzionamento del trascritto esattamente come se ad essere rimossa fosse una regione codificante. Un esperimento di questo tipo è stato svolto in una specie di [[Plantae|pianta]]: il danneggiamento di una regione intronica ha prodotto un cambiamento notevole nella struttura della foglia, dovuto alla scorretta trascrizione e traduzione delle sue proteine strutturali.
 
Anche considerando gli introni come afferenti al DNA codificante, tuttavia, la percentuale di DNA che sembra non utilizzato rimane molto alta (intorno al 72.,5%). Al suo interno, una parte preponderante è costituita da elementi ripetuti (o ''DNA ripetitivo''), privi di funzione, spesso utilizzati dai genetisti per svolgere analisi filogenetiche. La frazione restante è quella che in passato è stata liquidata come ''DNA spazzatura'', in quanto priva di alcuna funzione nota ed impossibile da classificare in alcun modo.
 
È molto probabile, tuttavia, che tutto questo ''DNA non codificante'' abbia un qualche ruolo {{citazione necessaria}}. Ciò spiegherebbe la sua preponderanza nel genoma. Alcune sequenze ''non codificanti'', infatti, presentano un'altissima conservazione tra numerose specie, alcune [[filogenesi|filogeneticamente]] molto lontane. Recenti esperimenti hanno infatti evidenziato che il DNA non codificante potrebbe avere diverse funzioni, molto diverse dalla semplice trascrizione e traduzione.