Castelnuovo dell'Abate: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 29:
Non lontano dal Castelnuovo dell'Abate vennero rinvenuti da [[Ferrante Rittatore Vonwiller]] nell'area delle cave, in fondo alla cosiddetta "buca di Sant'Antimo", un vaso risalente all'[[età del bronzo]] e databile al [[III millennio a.C.]] e resti umani coevi scarnificati dal [[fuoco]] di due individui, testimonianza di una presenza umana sul territorio in epoca pre-etrusca.<ref>{{cita web|url=http://www.comunedimontalcino.it/storia/archeologia.html|titolo=Storia e archeologia|sito=comunedimontalcino.it|accesso=30 dicembre 2017}}</ref>
 
Castelnuovo dell'Abate nacque come possedimento dell'[[abbazia di Sant'Antimo]] (che ebbe il suo periodo di massimo splendore tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]], con ampia giurisdizione su chiese e territori circostanti<ref>{{cita|D. Negri|p. 356.}}</ref>) su uno dei tre alti poggi che circondano la valle del torrente Starcia, affluente dell'[[Orcia]].<ref>{{cita|A. Canestrelli|p. 3, n. 1.}}</ref> Divenuto [[castello]] presumibilmente intorno al [[1210]], già alla metà dello stesso secolo risultava sottomesso alla [[Repubblica di Siena]] e poi, dagli inizi del secolo successivo, anche all'abbazia e alla famiglia [[Tolomei (famiglia)|famiglia Tolomei]]; la comunità, che nel [[1320]] aveva un territorio di 1&#160;996,2&#160;[[ettaro|ha]] e una popolazione di circa 1&#160;000 abitanti, era governata da un [[podestà]] e probabilmente aveva anche uno statuto proprio, andato perduto.<ref>{{cita|P. Turrini|pp. 34-35.}}</ref> Nel [[1360]] venne riedificata la [[mura|cinta muraria]], opera in parte finanziata dalla [[Repubblica senese]].<ref name=Repetti_556/>
 
In seguito alla [[peste nera]], il paese visse un periodo di declino, fenomeno che investì anche l'abbazia di Sant'Antimo, i cui abati esercitavano sul castello un potere oramai puramente formale legato al pagamento di un canone annuo,<ref>{{cita|A. Canestrelli|p. 22.}}</ref> in merito al quale nella prima metà del [[XV secolo]] vi furono numerose contese fra il comune e l'abbazia.<ref>{{cita|P. Turrini|pp. 37-38.}}</ref> Nel [[1462]], con la soppressione dell'[[abbazia]] per volere di [[papa Pio II]], i beni di quest'ultima furono incamerati dallo Stato e passarono in gestione al [[Diocesi di Montalcino|vescovo di Montalcino]].<ref>{{cita|R. Cappelli, F. Cerruto|p. 9.}}</ref> Il paese, che nel [[1466]] contava appena 49 famiglie, alla fine dello stesso secolo visse una rinascita insieme ai vicini abitati di [[Sant'Angelo in Colle]] e [[Camigliano]], contando all'incirca 300 abitanti.<ref>{{cita|P. Turrini|pp. 39-40.}}</ref> La parrocchia di Castelnuovo dell'Abate nel [[1594]] contava 547 abitanti; nel [[1640]] ne aveva 429; nel [[1675]] era ridotta a 319; nel [[1745]] a soli 285 individui e nel [[1785]] a 306 (dei quali 124 residenti dentro le mura del paese);<ref>{{cita|P. Turrini|p. 52.}}</ref> mentre nel [[1833]] era risalita a 513 abitanti.<ref name=Repetti_567>{{cita|E. Repetti|p. 567.}}</ref>