Rezia (provincia romana): differenze tra le versioni

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L'occupazione degli ''[[Agri decumates]]'', iniziò sotto [[Vespasiano]], con le campagne del legato della [[Germania Superiore]], [[Gneo Pinario Cornelio Clemente]] nel [[73]]/[[74]] per le quali ottenne gli ''[[ornamenta triumphalia]]'',<ref>A [[Gneo Pinario Cornelio Clemente]] potrebbe attribuirsi la costruzione di una strada militare che congiungeva [[Argentoratae]] al forte di [[Rottweil]], che continuava poi in due direzioni: a sud fino alla fortezza legionaria di [[Vindonissa]]; ad est fino al [[Danubio]] nei pressi di [[Laiz]] (D.Baatz, ''Der römische Limes: Archäologische Ausflüge zwischen Rhein und Donau'', cartina p.18).</ref> permettendo così la creazione di una prima [[limes germanico-retico|linea di fortificazioni artificiali]] nel [[Taunus]]-[[Wetterau]], a cui se ne sarebbero aggiunte altre fino ad [[Antonino Pio]], per un totale di 550&nbsp;km.
 
Negli anni, infatti, [[84]] ed [[85]] Domiziano li dedicò alla costruzione di tutta una serie di [[castrum|fortini]] e [[strade romane|strade militari]] nel [[Wetterau]] e [[Taunus]], cominciando a creare il primo tratto fortificato del [[limes germanico-retico]] e congiungendo il fiume [[Lahn]] al fiume [[Meno (fiume)|fiume Meno]]. Contemporaneamente si procedette all'avanzata nei territori di [[Nemeti]] e [[Triboci]], percorrendo il corso del fiume [[Neckar]] da ovest ad est, e costruendo i nuovi forti a [[Ladenburg]] e a [[Neuenheim]];<ref name="R.Syme, pp.606">R.Syme, ''Guerre e frontiere del periodo dei Flavi'', pp.606 ss.</ref> a sud la penetrazione avveniva portando [[limes romano|la linea di confine]] verso settentrione, costruendo una serie di nuovi forti [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|ausiliari]] a [[Sulz]], [[Geislingen (Baden-Württemberg)|Geislingen]], [[Rottenburg an der Laaber]], [[Burladingen]], [[Gomadingen]], [[Donnstetten]], [[Urspring]] e [[Günzburg]], unendo così la fortezza militare di ''[[Argentoratae]]'' con la capitale della Rezia, [[Augusta Vindelicum]].<ref name="D.Baatz, p.18">D.Baatz, ''Der römische Limes: Archäologische Ausflüge zwischen Rhein und Donau'', cartina p.18. Syme, ''Guerre e frontiere del periodo dei Flavi'', cartina di p.603.</ref>
 
[[Traiano]] continuò la penetrazione romana nell'area sia come [[Legatus Augusti pro praetore|governatore]] della [[Germania superiore]] (attorno agli anni [[92]]-[[96]]), sia come [[imperatore romano|imperatore]] (tra il [[98]] ed il [[100]]) con l'avanzamento oltre il fiume [[Reno (Germania)|Reno]] verso est, fino al cosiddetto ''[[limes romano|limes]]'' di [[Odenwald]], tratto di frontiera che collegava il fiume [[Meno (fiume)|fiume Meno]] presso [[Wörth am Main|Wörth]], con il medio [[Neckar]] a [[Bad Wimpfen]].<ref>J.Bennet, ''Trajan Optimus princeps'', p.45 e 49.</ref> Il successore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], contribuì all'avanzamento lungo il cosiddetto ''limes'' dell'[[Alb (fiume)|Alb]].
 
È sotto [[Antonino Pio]] (nel [[145]]-[[146]]) che molte delle torri e dei forti in legno, furono ricostruiti interamente in pietra, ma soprattutto si ebbe il definitivo avanzamento del ''limes'' di oltre 30&nbsp;km ad est della precedente linea dell'[[Odenwald]]-[[Neckar]].
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Sotto [[Caracalla]], potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni degli [[Alemanni]] del [[213]], i quali continuarono a guerreggiare con i successori, da [[Alessandro Severo]] a [[Massimino il Trace]], fino a [[Gallieno]] come mostrato più dettagliatamente qui di seguito.
 
;[[213]]: [[Caracalla]], giunto nella primavera di quell'anno lungo il [[limes germanico-retico]], condusse una campagna contro i Germani, sconfiggendo prima i Catti lungo il fiume [[Meno (fiume)|fiume Meno]], poi gli Alemanni nella zona che va dalla Rezia all'altopiano della [[Svevia]]. In seguito a queste vittorie il giovane imperatore assunse l'appellativo di ''[[Germanicus maximus]]'' (6 ottobre<ref name="Southern209">Southern, p. 209.</ref><ref>''Historia Augusta'' - ''Caracalla'', 5.6;<br />[[File:CARACALLA-RIC IV 237-74000676 VICTGERM.jpg|75px]] [[Roman Imperial Coinage|RIC]] ''Caracalla'', IV 237; Calicó 2833; BMCRE 64; Cohen 645.</ref>; riformulato in "''[[Alemannicus]]''" dalla storiografia posteriore<ref>''Historia Augusta'' - ''Caracalla'', 10.6.</ref>). Tuttavia, pare che avesse comprato la pace con i barbari, come suggerisce [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]].<ref>Cassio Dione, ''Storia romana'', LXXVIII, 14.</ref>
 
;[[234]]-[[235]]: [[Alessandro Severo]], partito da Roma per il fronte settentrionale<ref>''Historia Augusta'' - ''Alessandro Severo'', 59.1.</ref> dopo aver arruolato numerose nuove truppe ausiliarie (tra cui [[Armeni]], [[Osroene|Osroeni]] e perfino [[Parti]],<ref>''Historia Augusta'' - ''Alessandro Severo'', 61.8.</ref>) riuscì a respingere le incursioni degli Alemanni, che avevano sfondato il fronte degli ''Agri Decumates''. L'imperatore però commise l'errore di voler concludere con i Germani un trattato di pace, offrendo loro grandi somme di denaro: questo atteggiamento fu accolto male dal suo esercito che, sotto la guida del generale [[Massimino il Trace]], si ribellò e trucidò Alessandro e la madre. Poco dopo le legioni proclamarono il nuovo [[imperatore romano]] nello stesso Massimino.<ref>Erodiano, ''Storia dell'Impero dopo Marco Aurelio'', VI.8-9; ''Historia Augusta'' - ''Alessandro Severo'', 59.7; ''Historia Augusta'' - ''I due Massimini'', 7.4.</ref>
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;[[274]]-[[275]]: La vittoria di Aureliano su [[Tetrico]] provocò una nuova incursione da parte dei Germani d'oltre Danubio, nella vicina provincia di Rezia, tanto da richiedere un nuovo intervento dell'imperatore in persona, prima di recarsi in Oriente, dove aveva intenzione di intraprendere una nuova campagna contro i [[Sasanidi]], al fine di recuperare i territori perduti della [[Mesopotamia (provincia romana)|provincia romana di Mesopotamia]].<ref>''Historia Augusta'' - ''Aureliano'', 35.4; Grant, p. 249; Watson, p. 102.</ref>
 
;[[278]]: Probo affrontò ora i Burgundi e i Vandali che erano venuti in soccorso delle altre tribù germaniche;<ref name="Grant256">Grant, p. 256.</ref> furono battuti in Rezia,<ref>''Historia Augusta'' - ''Probo'', 16.1.</ref> nei pressi del fiume [[Lech (fiume)|fiume Lech]] (chiamato da [[Zosimo (storico)|Zosimo]] "Licca").<ref>Zosimo, ''Storia nuova'', I, 68.2.</ref> Al termine degli scontri furono accordate le stesse condizioni che poco prima erano state concesse ai Lugi, ma quando i barbari vennero meno alle intese, trattenendo una parte dei prigionieri, l'imperatore li affrontò nuovamente. I Germani furono duramente sconfitti e i Romani catturarono anche il loro capo, [[Igillo]].<ref>Zosimo, ''Storia nuova'', I, 68.1-3; Grant, p. 255-256.</ref> Al termine di queste vittorie anche Probo assunse l'appellativo di "''Germanicus maximus''".<ref>{{CIL|8|11931}}.</ref> Da ultimo un'iscrizione trovata ad [[Augusta Vindelicorum]] ricorda che a questo imperatore è da attribuire il merito di aver rimesso ordine lungo i confini della provincia di Rezia, in qualità di "''Restitutor provinciae''".<ref>Wagner 30: ''Restitutori provinciarum et operum publicorum providentissimo ac super omnes retro principes fortissimo Imperatori Caesari Marco Aurelio Probo Pio Felici Invicto Augusto pontifici maximo tribunicia potestate VI (ndr.anno [[281]]) consuli IIII patri patriae proconsuli [...]inus vir perfectissimus agens vices praesidis provinciae Raetiae numini maiestatique eius dicatissimu''.</ref>
 
=== Da Diocleziano ai Costantinidi ===
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;[[365]]: L'imperatore [[Valentiniano I]] divenuto augusto l'anno precedente insieme al fratello [[Valente (imperatore romano)|Valente]], decise di recarsi in Gallia presso [[Parigi]] e poi [[Reims]] per dirigere le operazioni in prima persona contro le popolazioni barbariche degli [[Alemanni]].<ref name="Baroni1032">Anselmo Baroni, ''Cronologia della storia romana dal 235 al 476'', p. 1032.</ref> I due nuovi imperatori dovettero affrontare minacce esterne su tutti i fronti: secondo [[Ammiano Marcellino]], a quei tempi la [[Gallia]] e la Rezia erano state devastate dagli [[Alemanni]], la [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] dai [[Sarmati]] e dai [[Quadi]], la [[Britannia (provincia romana)|Britannia]] dai [[Sassoni]], [[Scoti]] e [[Attacotti]], mentre l'[[Africa (provincia romana)|Africa]] era esposta ai saccheggi dei [[Mauri (popolo)|Mauri]] e degli Austuriani, e la [[Tracia (provincia romana)|Tracia]] era devastata dai [[Goti]]; anche l'[[Armenia (provincia romana)|Armenia]], inoltre, era minacciata dallo scià di Persia [[Sapore II]].<ref>Ammiano Marcellino, XXVI,4.</ref>
 
;[[370]]: Mentre Valentiniano provvedeva a rinforzare le fortificazioni sul [[Reno]] dall'Oceano fino alla Rezia, costruendo nuove fortificazioni e migliorando le fortificazioni preesistenti,<ref>Ammiano Marcellino, XXVIII,2.</ref> [[Conte Teodosio|Teodosio il Vecchio]], padre del futuro imperatore [[Teodosio I]], riuscì a respingere una nuova invasione di Alemanni in Rezia, trapiantando i prigionieri nei pressi del [[Po]].<ref>Ammiano Marcellino, XXVIII,5.</ref>
 
=== Dalla morte di Teodosio I alla fine dell'Occidente ===
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L'opera cominciò sotto [[Vespasiano]], il quale diede inizio alla penetrazione dell'area, grazie alle campagne del legato della [[Germania Superiore]], un certo [[Gneo Pinario Cornelio Clemente]] nel [[74]]. Furono creati, infatti, i forti di [[Schleitheim]], [[Hüfingen]], [[Rottweil]], [[Waldmossingen]], [[Offenburg]] e [[Riegel am Kaiserstuhl]].
 
Dieci anni più tardi, al termine delle [[Campagne germaniche di Domiziano|campagne militari]] condotte dal figlio, [[Domiziano]] (dell'[[83]]-[[84]]), furono costruiti tutta una serie di [[castrum|fortini]] e [[strade romane|strade militari]] nel [[Wetterau]] e [[Taunus]] (ad [[Hofheim am Taunus]], [[Francoforte sul Meno|Francoforte]], [[Bergen (Birkenfeld)|Bergen]], [[Hanau|Hanau-Kesselstadt]], [[Okarben]], [[Altenstadt (Assia)|Altenstadt]], [[Friedberg (Hessen)|Friedberg]] e [[Bad Nauheim]]), iniziando a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico che congiungesse il fiume [[Lahn]] al fiume [[Meno (fiume)|fiume Meno]].
 
Contemporaneamente più a sud si procedette all'[[Occupazione romana della Germania sotto Domiziano|occupazione dei territori]] di [[Nemeti]] e [[Triboci]], percorrendo il corso del fiume [[Neckar]] da ovest ad est, e anche qui costruendo i nuovi forti a [[Ladenburg]] e a [[Heidelberg|Heidelberg-Neuenheim]],<ref name="R.Syme, pp.606"/> oltre al forte di [[Baden-Baden|Baden]] lungo la sponda destra del Reno, quasi di fronte ad [[Argentoratae]].
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La frontiera continuò a svilupparsi anche negli anni successivi, durante gli anni novanta, con la costruzione di nuovi forti a: [[Butzbach]], [[Arnsberg]], a [[Echzell]] (un forte tra i più grandi di ben 5,2 ettari), più a sud a [[Heidenheim (Baviera)|Heidenheim]] (dove risiedette l'''[[Lista delle truppe ausiliarie romane|Ala II Flavia milliaria]]'') ed a [[Degerfeld]].
 
[[Traiano]] potenziò un nuovo tratto di frontiera più ad est, o quando fu imperatore ([[98]]-[[100]]) oppure ai tempi in cui era ancora [[Legatus Augusti pro praetore|governatore]] della [[Germania superiore]] sotto Domiziano (attorno agli anni [[92]]-[[96]]). Questo nuovo tratto collegava il fiume [[Meno (fiume)|fiume Meno]] con il [[Neckar]], il cosiddetto limes di [[Odenwald]], che dal Meno presso [[Wörth am Main|Wörth]] raggiunge il medio Neckar a [[Bad Wimpfen|Wimpfen]].
 
Il successore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], recatosi lungo la frontiera germano-retica, contribuì alla costruzione della linea dell'[[Alb (fiume)|Alb]], fatta di torri di guardia paragonabili al limes del [[Taunus]]-[[Wetterau]]-[[Odenwald]], alla ricostruzione di numerosi forti in pietra ed al consolidamento di quanto fatto dai suoi predecessori. Il nuovo spostamento degli [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|auxilia]] sulla nuova linea di frontiera, portò all'abbandono dei forti del retroterra come [[Wiesbaden]] ed [[Heddernheim]].