Cocoliche: differenze tra le versioni
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[[File:Aglomerado_Gran_Buenos_Aires.png|thumb|right|Città di [[Buenos Aires]] in blu dove si diffuse il
Il '''cocoliche''' è un linguaggio ibrido tipico dell'area di [[Buenos Aires]], in cui il lessico dello [[lingua spagnola|spagnolo]] invade il sistema morfosintattico [[lingua italiana|italiano]].
==Storia==
Gli emigrati italiani nel
== Origine del termine ==
{{cn|Cocoliche è il nome deformato di un operaio [[Calabria|calabrese]] (Cuccoliccio) che lavorava nel circo dei Podestà, due fratelli genovesi.}}<ref>{{Cita libro|autore=S. A. Annecchiarico|titolo=Cocoliche e Lunfardo: L'italiano degli Argentini|anno=2012|editore=Mimesis|città=Milano - Udine|p=81|pp=|ISBN=978-88-5751-109-2}}</ref> L'attore C. Petray, lavorando presso la compagnia teatrale del circo, durante la messa in scena di ''[[Juan Moreira]]''<ref>Opera del 1885 di Eduardo Gutiérrez appartenente al ''[[sainete]]'', genere comico popolare di derivazione spagnola, diffusosi in Argentina intorno al 1830</ref>, improvvisa un'imitazione di questo operaio. Lo ridicolizza perché Cocolicchio, nel cercare in tutti i modi di somigliare al personaggio di Juan Moreira, combina un pasticcio<ref>Trinidad Blanco de García - Università di Cordoba, ''L'italiano nel teatro argentino'', in ''L'italiano in America Latina'' di V. Lo Cascio</ref>. Ha così tanto successo che diviene l'archetipo dell'emigrato italiano che si sforza di somigliare al ''criollo''<ref>Spesso tradotto “creolo” ma, secondo Malmberg, indica una persona di pura discendenza spagnola. (Antonella Cancellier - Università di Milano, ''Italiano e spagnolo a contatto nel Rio de La Plata'')</ref>.
== Aspetti linguistici ==
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