Sindrome da fatica cronica: differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
Malattie da affaticamento senza causa precisa o chiara, erano già descritte nel XIX secolo, e conosciute colcon il nome di [[nevrastenia]] o neurastenia (termine coniato nel 1869), ossia [[astenia]] ritenuta un tempo di origine nervosa e [[psicosomatica]].<ref>[http://articles.latimes.com/2011/sep/30/opinion/la-oe-levy-chronic-fatigue-syndrome-20110930 The mystery of chronic fatigue syndrome]</ref> Se ne occupò anche il celebre psichiatra e neurologo svizzero-tedesco [[Otto Binswanger]]. Vari disturbi correlati al [[sistema nervoso]] sono stati rilevati in seguito (come la cosiddetta ''sindrome di [[Los Angeles]]'' del 1936), ma non avevano ancora trovato una collocazione specifica nell'ambito della [[medicina]] per la difficoltà di trovare riscontri fisiologici precisi, contro pregiudizi culturali ancora molto diffusi.
 
Nel [[1960]] lo [[psicologo]] [[Pierre Daco]] individuava il disturbo soprattutto nelle sue componenti sociali, osservando come la [[civiltà]] [[rivoluzione industriale|industriale]] moderna tenda a «''[...] moralizzare la fatica stessa, e non siamo lontani dal considerarla una riprovevole mancanza di volontà''»; Daco dimostra come quello che è in realtà un disturbo [[fisiologia|fisiologico]] sia imputato a una mancanza di volontà da parte della persona, ritenuta moralmente responsabile delle sue scelte e per questo condannata.