Siria (provincia romana): differenze tra le versioni
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Con la [[crisi del III secolo]] che vide più volte i [[Sasanidi]] vittoriosi e "sfondare" il [[limes orientale]] romano, come accadde nel [[252]], quando occuparono la stessa [[Antiochia di Siria|Antiochia]],<ref>Zosimo, ''Storia nuova'', I.27.2 e I, 28.1-2; Grant, p. 220-221.</ref><ref name="Mazzarino526">Mazzarino, p. 526.</ref> e la provincia di [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia romana]].<ref>Eutropio, ''Breviarium ab urbe condita'', 9, 8.</ref> Negli anni successivi le incursioni persiane continuarono,<ref>Rémondon, p. 75.</ref> fino al [[260]], sottraendo importanti roccaforti al dominio romano anche in Siria,<ref name="Eutropio9.8">[[Eutropio]], ''Breviarium ab urbe condita'', 9, 8.</ref> tra cui [[Carre]], [[Assedio di Nisibis (252)|Nisibi]] ([[252]]), [[Assedio di Doura Europos (256)|Doura Europos]] ([[256]]).<ref>Grant, p. 226.</ref> Poi ci fu la disfatta di [[Valeriano]] presso Edessa, nell'aprile-maggio del [[260]], che mise in ginocchio le armate romane orientali.<ref>[[Eutropio]], ''Breviarium ab urbe condita'', IX.7; Grant (p. 227) suggerisce che [[Valeriano]] abbia chiesto "asilo politico" al re persiano [[Sapore I]], per sottrarsi ad una possibile congiura, in quanto nelle file dell'esercito romano che stava assediando Edessa, serpeggiavano evidenti segni di ammutinamento.</ref> In Oriente fu, poco dopo, il [[Regno di Palmira]] a subentrare a Roma nel governo delle province dell'[[
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