Lega delio-attica: differenze tra le versioni

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Dal punto di vista istituzionale la lega di Delo deve essere intesa come una federazione di Stati che decidono di mettere a parte le proprie competenze in materia di politica estera e di difesa in favore di decisioni di interesse comune. Infatti le [[polis|poleis]] contraenti il patto federativo si impegnavano a contribuire alla difesa con il versamento di un tributo annuo alle casse federali, amministrate da appositi magistrati (gli ''[[ellenotami]]'' dal [[478 a.C.|478]]-[[477 a.C.]], e i [[tamiai]] dal [[435 a.C.]]) oppure con la fornitura di navi e mezzi, recapitato nell'isola sacra di Delo
 
Solamente gli stati in grado di assicurare l'invio di navi, come [[Atene]] stessa, [[Chio (isola)|Chio]], [[Samo (isola)|Samo]] e [[Lesbo]], erano esentati dal versamento del tributo annuo, stabilito da [[Aristide]] in 460 talenti, al quale erano invece soggette le città minori dell'[[Asia minoreAnatolia]], delle [[Cicladi]] e dell'[[Eubea]].
 
I tributi venivano conservati nel santuario di [[Apollo]] a Delo, dove si teneva annualmente l'assemblea federale. Il comando supremo era delegato ad Atene, che gradatamente prese il comando della lega, modificandone i presupposti e i fini, trasformandola da mezzo di difesa contro i Persiani, a strumento di egemonia sul mar Egeo, arrivando a controllare tutte le azioni delle città sottomesse e anche la loro forma di governo, reprimendo le rivolte di città, come [[Nasso]] e [[Taso]], che volevano ribellarsi all'imperialismo ateniese.