Neoclassicismo a Milano: differenze tra le versioni
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Tra il [[1765]] ed il [[1785]] Giuseppe II attuò la soppressione di alcuni ordini religiosi; fu abolita l'[[inquisizione]], furono soppresse le congregazioni degli ordini religiosi, tra cui l'ordine dei [[Gesuiti]], e confiscati i loro beni che divennero della città<ref name=rosso39/>, dove, avendo a disposizione vaste aree, si poté attuare una risistemazione urbanistica senza precedenti<ref>A tale riguardo Aldo Rossi scrive che la città ebbe la possibilità "di disporre di vaste aree urbanizzate, di sistemare le strade (...), di costruire scuole, accademie, giardini; proprio sugli orti di due conventi di suore e su quello del senato sorsero i giardini pubblici." Cfr. {{Cita libro|autore=Aldo Rossi |titolo=L'architettura della città|anno=1978|editore= Clup|pagine=pg. 200|città=Milano}}</ref> organizzata dall'architetto di corte Giuseppe Piermarini, che fece del Neoclassicismo lo stile della rinascita della città. Vennero aperti i primi giardini pubblici ed eleganti palazzi, ispirati alla nuova corrente artistica, vennero costruiti scegliendo opportunamente le zone di destinazione<ref name=rosso40>{{cita|TCI rosso|pg. 40}}</ref>. Alcune tra le istituzioni milanesi più famose, come il [[Teatro alla Scala]], il polo culturale di [[#Brera|Brera]]<ref>v. [[Accademia di Belle Arti di Brera]], [[Biblioteca Nazionale Braidense]], [[Orto botanico di Brera]] e [[Osservatorio astronomico di Brera]]</ref> e le riformate [[Scuole Palatine]], furono create proprio in questo periodo<ref name=rosso40/>.
[[File:Milano chiesa San Carlo al Corso.JPG|thumb|Piazzetta della [[Chiesa di San Carlo al Corso (Milano)|chiesa di San Carlo al Corso]]]]
Nel [[1796]] con l'arrivo in Italia di [[Napoleone]], l'[[Ferdinando d'Asburgo-Este|arciduca Ferdinando d'Austria]] abbandonò la città, che dal [[1800]] fu
In quanto capitale del Regno d'Italia, per Milano vennero redatti numerosi progetti urbanistici con l'obiettivo di
[[File:Andrea Appiani 001.jpg|thumb|left|[[Andrea Appiani]] - ''Apoteosi di Napoleone'', [[Palazzo Reale (Milano)|Palazzo Reale di Milano]]]]
Nel [[1807]] con un decreto le municipalità di Milano e [[Venezia]] furono dotate di una ''Commissione di Ornato''
Con il ritorno degli austriaci, la città completò la sua affermazione culturale ed economica. Le attività di commercio e finanza fecero di Milano il principale polo economico italiano<ref name=rosso44>{{cita|TCI rosso|pg. 44}}</ref><ref>Occorre ricordare che Milano, all'epoca ha il grande vantaggio di essere l'unica grande città italiana inserita in uno stato moderno v. {{cita|Dalmasso|pg. 137}}</ref>, mentre l'agricoltura del milanese, anche grazie al completamento di molte opere idriche da parte del governo, era tra le più sviluppate e moderne d'Europa<ref name="cita|Dalmasso|pg. 141"/>: al tempo stesso la città divenne il maggiore centro editoriale e culturale d'Italia<ref name=rosso44/>, vedendo l'operato di personaggi come [[Carlo Cattaneo]], [[Cesare Cantù]] e [[Carlo Tenca]]. Milano presenta
== Caratteri generali ==
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