Teoria della Moneta Moderna: differenze tra le versioni
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Per la teoria monetaria moderna, i prestiti bancari creano sempre un debito e un deposito di uguali dimensioni. Di conseguenza, la quantità al netto dei beni finanziari (depositi e passività) non può essere modificata attraverso operazioni bancarie. Ovviamente i depositi creati attraverso l'attività bancaria del prestito aumentano la disponibilità di moneta. Successivamente questi depositi possono defluire da una banca all'altra e ciò deve essere bilanciato alla fine della giornata per soddisfare l'obbligo di riserva. Tuttavia è bene ribadire che le banche commerciali non possono creare beni finanziari senza creare una corrispondente passività in quanto solo il settore pubblico - nello specifico, la banca centrale - è capace di fare questo. (Vedasi, in proposito, le [[Teoria monetaria moderna#Le transazioni verticali|transazioni verticali]])
Come conseguenza, la teoria monetaria moderna rifiuta la nozione tradizionale del [[moltiplicatore monetario]] secondo la quale la capacità creditizia bancaria è completamente vincolata sia ai depositi bancari sia ai requisiti di capitale. La teoria monetaria moderna non afferma che la disponibilità di [[asset]] monetari della singola banca sia completamente irrilevante e non influenzi le sue decisioni in merito alla concessione del credito; ovviamente ciascuna banca pondera i possibili effetti, in termini di rapporto costi - benefici, nel prestare denaro al di là delle proprie riserve creditizie anche in relazione all'onere da corrispondere per prendere a prestito tali fondi dal [[mercato interbancario]] o dalla [[banca centrale]] al fine di rispettare i necessari requisiti di capitale. In questo ambito il netto contrasto tra le [[Economia
=== Importazioni ed esportazioni ===
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