Abbazia di Thélema: differenze tra le versioni

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== Riscoperta e revival dell'Abbazia di Thélema ==
L'<nowiki/>'''Abbazia''' cadde nell'oblio finchè decenni dopo non avrebbe voluto visitarla [[Kenneth Anger]], giornalista e regista cinematografico californiano, che agli inizi del 1950 concentra i suoi interessi sulla [[magia]] ed entra nel gruppo di [[Jack Parsons]], studiando seriamente [[Aleister Crowley]] ed andando a riscoprire quanto restava dell''''Abbazia di Thélema''' in [[Sicilia]]. [[Kenneth Anger|Anger]], in compagnia del sessuologo [[Alfred Kinsey|Afred Kinsey]] e del fotografo-scrittore [[Fosco Maraini]] vi realizzò un documentario e la più completa riproduzione fotografica dei dipinti (le pitture murarie hard dello stesso [[Aleister Crowley|Crowley]] erano state ricoperte per volontà delle autorità ecclesiastiche dell’epoca e son visibili per intero soltanto nei rarissimi scatti di [[Fosco Maraini]]). Vi visse per tre mesi estivi, fu lui a togliere le pennellate di calce che per trent'anni avevano coperto gli affreschi dipinti in olio da [[Aleister Crowley|Crowley]] sulle pareti del [[tempio]]: egli puliva con uno straccio ed una mistura infiammabile di acqua ed [[acido cloridrico]], le mani protette da pesanti guanti di gomma nera ed una lanterna di [[kerosene]] che illuminava davanti a lui. Lui inoltre contribuì a rimuovere un pavimento di cemento che rivelò un cerchi magico nella stanza dei [[Rito|riti]].
 
Sulle pareti scrostate del modesto edificio ancora oggi sono rimasti alcuni dipinti inquietanti del mago e dei suoi seguaci, che sipotrebbero definire fortuitamente naif e capaci di trasmettere una percezione di blasfemia. E' un luogo che candidamente conserva resti d'una sacralità trasgressiva studiata e tramandata prevalentemente da artisti, anche di grande fama.
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La villa, sia pure in cattivo stato e in rovina (oggi è poco più che un rudere fatiscente, abbandonato e decrepito in miserevole stato), sorge, tra arbusti e macerie, circondato da una bolgia di piante selvatiche molto invasive che ne nascondono la vista ai profanatori, in una zona del paese a quel tempo periferica e oggi dominata dal campo estivo ed è un monumento esoterico molto noto, oggetto di frequenti visite da parte di curiosi ed abbandonato alle scorrerie di chiunque voglia entrarvi, porta le traccie in vistose scritte di chi ha provato nel tempo l'ebbrezza di introdurvisi, e rimane attualmente in piedi seppur rischiava d'esser abbattuta quando la speculazione edilizia invase la zona dove essa si trova. La casa è stata abitata fino agli anni Sessanta e Settanta, ne è prova una vecchia antenna televisiva rimasta a svettarvi sopra.
 
Nel Dicembre del 1990 l'Assessore Regionale ai Beni Culturali, [[Turi Lombardo]], su richiesta del [[Comune di Cefalù]], provvisto di un'ampia documentazione fornita dal Prof. Pietro Saja, firmò il decreto di vincolo per l'edificio ritenuto d'importante interesse artistico. Nel Febbraio del 1997 si è svolto a Cefalù un convegno internazionale, inaugurato dall'allora sindaco Alfredo La Grua, dal titolo “Un mago a Cefalù. [[Aleister Crowley]] e il suo soggiorno in Sicilia”, nel programma dello stesso, l'allora Commissario Straordinario dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù, la Dott.sa Francesca Adele Di SpariSparti Cera ha sottolineato come Crowley goda in parecchi paesi europei di una fama diversa da quella cui si fa normalmente riferimento, trovando interesse nel ricostruire la vicenda del personaggio come importante contributo al recupero della memoria storica di Cefalù. In passato il Consiglio Comunale di Cefalù ha deliberato l'acquisto ed il restauro dell'immobile per destinarlo a museo crowleyano. Particolarmente interessati al recupero dell'ex casa di Crowley si erano rivelati il già citato Roberto Negrini promotore, per questo scopo, della creazione d'una “Fondazione Crowley”, il direttore del [[CESNUR]] (Centro Studi Nuove Religioni) [[Massimo Introvigne]], il Prof. J. Gordon Melton dell'Università di S. Barbara in California ed il Prof. Eileen Barker della London School of Economist.
 
Sia all'Università di Lione, che in quella di Londra e di Parigi sono state prodotte tesi di laurea su Crowley e lo stesso è avvenuto, in Italia, presso quella di Milano e di Napoli.