Per San Martino la sementa del poverino: differenze tra le versioni

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'''Per San Martino la sementa del poverino''' è un [[proverbio]] popolare molto antico a sfondo [[religione|religioso]], ma anche laico, diffuso in molte zone d'[[Italia]] e soprattutto molto antico, visto che riguarda una [[Festa|festività]] e le abitudini del mondo [[agricoltura|agricolo]].<ref name = "Prov">"I proverbi del mese", di Carlo Lapucci & Anna Maria Antoni, ediz. Garzanti, 1985, pag. 254-258</ref><br>
 
== San Martino e la semina ==
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"A San Martino, fave e lino."<br/>
Questo è il momento ideale per la semina di altri tipi di piante, sempre considerando due fattori importanti, quali la latitudine e le gelate. Per il lino vi sono due periodi indicati,: uno è autunnale l'altro è primaverile.
 
== San Martino e le oche ==
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"Oche, castagne e vino, tieni tutto per San Martino."<br/>
Quando il [[12 novembre]] incominciava il periodo dell'[[Avvento]] che presentava usanze e riti simili alla [[Quaresima]], il giorno prima, la festività di San Martino, era sfruttata per abbondanti mangiate e bevute tanto che nell'[[Istria]] veniva chiamato il giorno degli "imbriagoni".<ref name = "Prov"/>
 
== San Martino e gli ubriachi ==
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"Per San Martino s'ubriaca il grande e il piccino."<br/>
Una vecchia usanza prevedeva che tutti, compresi i bambini, mangiassero le [[Castagna|castagne]] e bevessero vino. Secondo alcuni storici questa festa fu ereditata dai latini che la rinominarono "Brumalia", mentre in seguito i [[Cristianesimo|cristiani]] la definirono "Martinalia".<ref name = "Prov"/>
 
==Note==