Eusébio: differenze tra le versioni

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[[File:Eusébio in allenamento (1964).JPG|thumb|left|Eusébio in allenamento nel 1964]]
 
Il Benfica lo registra solamente nella stagione seguente e lui esordisce il 23 maggio del 1961, in amichevole, contro l'[[Atlético Clube de Portugal]], sfida conclusasi sul 4-2 con una tripletta di Eusébio.<ref>{{pt}} [http://www.lpfp.pt/futebol/Pages/GrandesFiguras.aspx As Grandes Figuras do Futebol Português] Retrieved 26 January 2011.</ref> Il suo debutto in una partita ufficiale arriva il primo giugno seguente contro il [[Vitória Futebol Clube|Vitória Setúbal]], partita valida per il ritorno del terzo turno della Coppa del Portogallo 1960-1961. Il giorno precedente i portoghesi avevano appena affrontato il [[FC{{Calcio Barcelona|Barcellona]]|N}} nella finale di [[Coppa dei Campioni 1960-1961|Coppa Campioni]], vinta per 3-2, e ciononostante la [[federazione calcistica del Portogallo|federcalcio portoghese]] decise di non rinviare l'incontro: essendo i titolari ancora a [[Berna]], il Benfica è costretto a schierare la squadra riserve in Coppa e perde 4-1 l'incontro senza passare al turno successivo a causa del risultato complessivo di 5-4. In questa sfida Eusébio segna l'unica rete della squadra e sbaglia anche un [[calcio di rigore|rigore]] (il primo di soli cinque che fallirà durante il corso della propria carriera). Il 10 giugno viene convocato per l'ultima partita di campionato contro il [[Clube de Futebol Os Belenenses|Belenenses]], ai quali segna una rete nel 4-0 finale. Il 15 giugno seguente sale agli onori della cronaca: i portoghesi sono invitati al [[torneo di Parigi]] contro il [[Santos Futebol Clube|Santos]] di [[Pelé]] e all'inizio della ripresa gli iberici si ritrovano sotto di 4-0; Guttmann decide di schierare Eusébio al posto di [[Joaquim Santana]] e, poco dopo il 5-0 dei brasiliani, il giovane realizza una tripletta e conquista un calcio di rigore che [[José Augusto de Almeida|José Augusto]] fallisce; nonostante il punteggio finale di 6-3 per gli avversari, Eusébio si conquista la copertina del quotidiano francese ''[[L'Équipe]]''. A dicembre viene nominato per il [[pallone d'oro 1961|Pallone d'oro]], ricevendo un voto.
 
La stagione seguente lo porta ad ottenere i riconoscimenti mondiali di tifosi e critica. Segna 12 reti in 17 incontri di campionato e nonostante il Benfica conclude il torneo nazionale al terzo posto, vince la Coppa del Portogallo battendo il Vitória Setúbal in finale per 3-0, incontro durante il quale firma una doppietta. Si ritrova protagonista nell'edizione della [[Coppa dei Campioni]]: agli ottavi di finale i portoghesi superano l'[[Fußballklub Austria Wien|Austria Vienna]] con il punteggio di 6-2 ed Eusébio sigla una rete; ai quarti è protagonista della rimonta inflitta al [[1. Fußball-Club Nürnberg Verein für Leibesübungen|Norimberga]], squadra sconfitta per 6-0 a Lisbona grazie ad una sua doppietta dopo aver rimediato un 3-1 in Germania; in semifinale cade anche il [[Tottenham Hotspur Football Club|Tottenham]] sul 4-3 e nella finale contro il [[Real Madrid]], sul punteggio parziale di 3-3, Eusébio trasforma il rigore del 4-3 e realizza anche il 5-3, portando il Benfica alla vittoria della sua seconda Coppa Campioni consecutiva. Questi risultati gli consentono di arrivare al secondo posto nella classifica per il [[Pallone d'oro 1962|Pallone d'oro]], dietro solamente a [[Josef Masopust]]. Nel 1963 il Benfica vince il campionato, raggiungendo la finale di [[Coppa dei Campioni 1962-1963|Coppa Campioni]]: Eusébio segna quattro reti contro il [[Idrottsföreningen Kamraterna Norrköping|Norrköping]] (6-2 complessivo), delle quali tre solamente nella sfida di ritorno, un gol al [[Feyenoord Rotterdam|Feyenoord]] (3-1) e la rete del parziale vantaggio dei portoghesi nella finale contro gli italiani del [[AC Milan|Milan]]; nella ripresa gli avversari rimontano con una doppietta di [[José Altafini]], capocannoniere dell'edizione, e vincono il torneo. A fine stagione è quinto nella classifica per il [[pallone d'oro 1963|Pallone d'oro]]. Nell'ottobre del 1963, è selezionato per rappresentare la squadra della [[FIFA]] al "Golden Anniversary" della [[Football Association|FA]] al [[Wembley Stadium (1923)|Wembley Stadium]].