Sole (astrologia): differenze tra le versioni

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Anche [[Ilario di Poitiers]] nel IV secolo fece del Sole il simbolo del ''[[Logos]]'', del [[Cristo Gesù]] disceso sulla Terra,<ref>Ilario  di  Poitiers, ''Tractatus  in  Psalmum'',   commento  al  salmo  118, n. 5.</ref> il cui giorno di nascita veniva a coincidere con la festa pagana del ''[[Sol Invictus|Dies Natalis Sol Invictus]]''.<ref>Jacopo Curzietti, ''Gaulli: la decorazione della chiesa del SS. Nome di Gesù'', pag. LXXXI, Gangemi, 2015.</ref>
 
I [[origini del cristianesimo|primi cristiani]] pregavano in direzione del [[aurora (giorno)|sole nascente]], e per molti secoli le [[chiesa (architettura)|chiese]] furono costruite con l'[[abside]] orientata verso [[est]].<ref>E. Peterson, ''La croce e la preghiera verso oriente'', in "Ephemerides liturgicae" 59 (1945), pp. 52-68.</ref>
 
In seguito, l'identificazione del [[Cristo]] con il Sole rimase codificata nei simboli utilizzati nelle [[chiesa (architettura)|chiese]], e conosciuta negli ambienti dell'[[esoterismo]] cristiano, presso i quali si sapeva che il cristianesimo costituiva una [[rivelazione]] in forma esplicita degli antichi [[religioni misteriche|misteri]] solari, celebrati sin dagli albori dell'umanità.<ref>[[Agostino d'Ippona]] sosteneva ad esempio: «In effetti, quella che ora prende il nome di religione cristiana esisteva già in antico, e non fu assente neppure all'origine del genere umano, finché venne Cristo nella carne. Fu allora che la vera religione, che già esisteva, incominciò ad essere chiamata [[cristianesimo|cristiana]]» (Agostino d'Ippona, ''Ritrattazioni'', libro primo, 13,3).</ref>
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Il Sole è invece il centro dove la [[verità]] rimane congiunta alla [[fede]]:<ref name=minguzzi/>
{{citazione|E vedrai il tuo credere e 'l mio dire<br/>
nel [[verità|vero]] farsi come [[centro (geometria)|centro]] in [[cerchio|tondo]].|Dante, ''[[Divina Commedia]]'', [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]], XIII, 50-51}}
La [[vista]] dell'[[terzo occhio (esoterismo)|occhio spirituale]] è dunque quella che consente il godimento delle verità intellettuali simboleggiate dal Sole.<ref name=minguzzi/> Quest'ultimo è paragonato nel ''[[Convivio]]'' all'[[aritmetica]], che illumina e pervade di sè ogni altra [[scienza]], ma come la [[luce solare]] non può essere direttamente sostenuta dall'[[occhio]], così l'[[infinità]] dei [[numeri]] resta incomprensibile all'[[intelletto]] umano.<ref>Patrick Boyde, V. Russo, ''Dante e la scienza'', vol. 16, pag. 95, Longo, 1995.</ref>
{{citazione|E lo cielo del Sole si può comparare a l'Arismetrica per due proprietadi: l'una si è che del suo lume tutte l'altre stelle s'informano; l'altra si è che l'occhio nol può mirare. E queste due proprietadi sono ne l'Arismetrica: chè del suo lume tutte s'illuminano le scienze, però che li loro subietti sono tutti sotto alcuno numero considerati, e ne le considerazioni di quelli sempre con numero si procede.|Dante, ''[[Convivio]]'', II, § 13, 15-19}}