Nanopolvere: differenze tra le versioni

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In particolare le nanopolveri [[composto inorganico|inorganiche]] sono sospettate di essere causa di una serie di patologie.
Le nanopolveri di tipo inorganico, non essendo biodegradabili, non potrebbero essere decomposte facilmente e resterebbero sospese nell'aria per centinaia di chilometri, depositandosi sul terreno (e quindi finire nelle coltivazioni ed entrare nella catena alimentare) o essere direttamente respirate da esseri umani o animali. Analogamente, l'organismo dell'essere vivente non sarebbe in grado di metabolizzare ed espellere questi corpi estranei.<br />
In contrasto con queste ipotesi sono invece i dati sperimentali misurati in California<ref>[http://www.aqmd.gov/tao/Ultrafine_Presentations/Pre-Conference_1_Coustas.pdf Conferenza sulle polveri ultrafini 30-4-2006 Pagina 39-40] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070210211702/http://www.aqmd.gov/tao/Ultrafine_Presentations/Pre-Conference_1_Coustas.pdf |data=10 febbraio 2007 }}</ref>, che suggeriscono un calo drastico del particolato ultrafine già a 150 metri dalla fonte.
 
Al momento non esistono filtri in grado di bloccare particelle di diametro inferiore a 0,2 [[micrometri]] (200 [[nanometri]]) e gli strumenti di misura comunemente usati per le polveri non sono in grado di rilevare tali nanopolveri, essendo necessari strumenti basati su tecniche di rilevamento differenti (tipo la microscopia elettronica a trasmissione TEM).