Franco Baribbi: differenze tra le versioni

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|Nome = Franco
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==Industriale==
Industriale nel settore dei veicoli antincendio, la Carrozzeria Baribbi ebbe un massimo di 600 dipendenti,; oltre alla sede bresciana ebbe una fabbrica a Rovereto ed una in Sardegna. L'Iveco aveva messo a disposizione dei Vigili del Fuoco un autocarro 160 UA con guida a sinistra, la Carrozzeria Baribbi ne ha curato l'allestimento. Uscito dal mondo del calcio nel 1989, l'ex presidente del Brescia ha visto fallire la sua azienda nel 1992 ed è finito sul banco degli imputati con una quindicina tra giocatori e dirigenti. Resta il fatto che Franco Baribbi ha impegnato nel Brescia Calcio molte delle sue sostanze con grande generosità.
 
==Dirigente sportivo==
Franco Baribbi prese il timone del Brescia Calcio da [[Mario Cervati]] nel 1982,; per tre stagioni ha stretto i denti con il Brescia in Serie C/1, da ammirevole condottiero ha tenuto duro e la sua costanza ha meritato il premio di vedere la sua società proiettata verso le vette del calcio italiano. Daldal 1984 al 1986 ottenne infattila unasquadra storicaottenntevuna doppia promozione diretta, dalla Serie C/1 alla Serie A con in panchina [[Antonio Pasinato]]. Dopo sette anni di presidenza, il 2 maggio 1989 Franco Baribbi ha ceduto le quote azionarie del Brescia a Luciano Ravelli.
 
==Bibliografia==