Fucecchio: differenze tra le versioni

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==Origini del nome==
Il [[toponimo]] è attestato per la prima volta nel [[1027]]<ref name=":0">Repetti, E. ''Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana''</ref> come "Ficiclo", "Ficecli" e "Ficecchio" e deriva dal [[lingua latina|latino]] ''ficetulum'' col significato di "bosco di piante di fico, luogo dei fichi".
 
==Storia==
Attraverso Fucecchio transitava l'antica [[Via Francigena]]. Nel [[Medioevo]] perciò la località crebbe notevolmente in relazione al percorso che da [[Roma]] conduceva verso la [[Francia]] ed i [[Cammini di Santiago]] e viceversa. La Francigena attraversava l'intero [[Valdarno]], da sud dell'[[Arno]] cioè da [[Borgo San Genesio]], in direzione nord-ovest, verso [[Ponte a Cappiano]], [[Altopascio]], [[Porcari]] e [[Lucca]].
Nell'itinerario di [[Sigerico di Canterbury|Sigerico]], Fucecchio rappresentava la XXIII tappa (''Mansio''), insieme alla vicina [[Ponte a Cappiano]] e la località era definita dall'Arcivescovo di Canterbury ''Arne Blanca''.
 
Le origini di Fucecchio s'intrecciano con la storia di una delle famiglie comitali toscane più potenti del medioevo, i Conti [[Cadolingi]], famiglia pistoiese strettamente legata all'entourage imperiale che fondò in questo luogo sia il castello di Sala Marzana sia l[[Abbazia di San Salvatore (Fucecchio)|'abbazia di San Salvatore]].<ref name=":0" /> Nell'età comunale ebbe importanza strategica in quanto territorio di frontiera nelle dispute fra Lucca e Firenze, vide le gesta e talvolta ne decise le sorti, di [[Castruccio Castracani]]. Il 14 dicembre 1330, quando a seguito di propria istanza, il comune di Fucecchio entrò sotto la potestà della Repubblica Fiorentina e da quella data ne seguì le sorti e i voleri<ref name=":0" />, accettando tra le altre cose anche il Podestà che sarebbe stato designato dalla Signoria e furono innumerevoli gli appartenenti alle famiglie nobili più o meno conosciute, ivi compresa quella dei Donati citata in [[Gianni Schicchi]], opera pucciniana del 1918 ma ambientata nel 1299 in cui il librettista Giovacchino Forzano s'ispira ad un passo della Divina Commedia e scrive, fantasiosamente, di un certo Simone de' Donati ex Podestà di Fucecchio. A parte l'incongruenza cronologica, i due Podestà della famiglia furono Donato (1316-1317) e Sinibaldo (1373).<ref>{{Cita web|url=|titolo=ATS archivi storici comunali toscani}}</ref>
 
Nel XIX secolo la comunità segue e partecipa alle vicende storiche risorgimentali e si esprime con una delle figure più importanti dell'epoca, [[Giuseppe Montanelli]].
 
Il 23 agosto [[1944]] le frazioni di Querce e Massarella furono tra le località colpite dall'[[eccidio del Padule di Fucecchio]] nel quale la [[26. Panzer-Division|26ª divisione corazzata]] dell'esercito tedesco nazista uccise un totale di 174 civili (di cui uno solo [[partigiano]]).