Jole Fano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rimozione collegamento alla pagina disambigua Fano (disambigua) tramite popup
Riga 22:
 
==Biografia==
Terza di cinque fratelli, nacque da Emanuele Fano, funzionario assicurativo, e Amelia Rossetti. Rimasta orfana di padreinpadre in tenerissima età, si stabilì con la madre e i fratelli a Genova e poco più che adolescente entrò a far parte come ''attrice giovane'' della compagnia di Govi che portava in scena la commedia ''[[Maneggi per maritare una figlia|I manezzi pe majâ na figgia]]'' (''Gli artifici per maritare una figlia'', o ''I maneggi per maritare una figliuola'', di Niccolò Bacigalupo).
 
Durante una tournée in Sudamerica a metà degli anni venti decise di stabilirsi in Argentina. A [[Buenos Aires]] proseguì l'attività teatrale come [[primadonna]] nella compagnia di un'attrice spagnola all'epoca molto famosa, [[Margarita Xirgu]].
Riga 29:
 
==Imprenditrice radiofonica==
Jole Fano -, che nel frattempo si era fatta raggiungere in Sudamerica dalla madre e dal fratello minore Ernesto (che diverrà imprenditore nel settore tessile e importatore dall'Europa del pizzo di [[San Gallo]]) -, si spostò sovente fra l'Argentina ale il Cile, dove nel frattempo si era sposata con l'impresario teatrale di origine tedesca Segismundo Mewe, e da cui ha avutoebbe due figli: Carlòs (1938-1970) e Maximo (1941-2007).
{{Approfondimento
|larghezza=350px
Riga 41:
 
[[File:Jole Fano6.jpg|thumb|left|upright=0.7|Jole Fano negli [[anni 1930|anni trenta]]]]
Intanto proseguiva nell'attività alla [[radio (mass media)|radio]]. In particolare, per l'emittente radiofonica cilena tenne regolari rubriche di intrattenimento fra cui una in particolare, - intitolata "''L'ora veramente italiana" -'', la rese famosa all'interno della comunità italo-cilena del Chile.
 
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] lasciò le scene per dedicarsi alla cura dei figli. In Cile, pur lontano dalle scene teatrali, rimase comunque nel mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento, acquistando e dirigendo l'emittente radiofonica Radio Caupolicàn.
 
Sotto il suo controllo l'emittente fu più volte premiata per ili continuorisultati prestigio avutoottenuti in termini di audience e di contratti pubblicitari nella crescente realtà cilena degli anni immediatamente successivi alla fine del [[secondo conflitto mondiale]].
 
Nell'attività dell'emittente vennero impegnati anche i figli: Carlòs, direttore del settore tecnico, che morirà a trentadue anni in un tragico incidente sul lavoro; Maximo, impiegato come [[conduttore radiofonico|conduttore]] e [[disc-jockey]], che èe diventato una nota voce del network statunitense [[Voice of America]], trasmettendo per il bacino d'utenza latino-americano dalla sede di [[Washington DC]], negli [[anni 1970|anni settanta]] e [[anni 1980|ottanta]], e dalla sede olandese di [[Hilversum]] di Radio Nederland, negli [[anni 1990|anni novanta]]. È stato anche attore in [[serie televisive]] di carattere storico e traduttore alla OEA, ente governativo statunitense.
 
==Ultimi anni==
Rimasta vedova, Jole Fano si è risposata negli anni sessanta con un italo-cileno, Mario Cesare Cagnetta.
 
Nel [[1969]], ha fattofece ritorno dopo molti anni a Genova per visitare la sua città di origine, venendo salutataricordata dalla stampa come attrice goviana rientrata in patria dopo oltre quarant'anni di assenza.
 
Ritornata poi in Cile, vi è morta nel [[1972]], un anno dopo la scomparsa del suo primogenito, Càrlos.
 
È sepolta a Santiago del Cile.
 
Da Jole Fano e dal fratello Ernesto deriva il ceppo latino-americano della [[famiglia]] [[Fano (disambigua)|Fano]].
 
==Galleria d'immagini==