Suffragio: differenze tra le versioni

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== Tipi di suffragio ==
Le forme {{chiarire|primordiali}}<!--A quale contesto storico ci si riferisce?--> di elezioni si svolgevano a suffragio assai ristretto ed esclusivamente [[Onorificenza|onorifico]]/[[CensoPatrimonio|censitario]]: chi votava era ricco o {{chiarire|pluridecorato}}. Un esempio sono i sette grandi [[Principe elettore|principi elettori]] della [[Germania]] [[Medioevo|medioevale]] che eleggevano sia i [[vescovo|vescovi]] tedeschi che l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]].
 
In alcune zone del globo, durante il medioevo, si fece un piccolo passo in avanti: l'elezione di determinati candidati, solo in determinate circostanze, poteva essere effettuata dagli uomini, sia [[nobili]] che [[Borghesia|borghesi]], solo in base al [[censo]]. Questo tipo di suffragio è detto universale maschile censitario e si può collocare nella linea del tempo attorno al [[Comune medievale|periodo comunale]] dell'[[Europa]], quindi nel [[1200]] e [[1300]] d.C.
 
Durante il [[Rinascimento]] e fino a prima della [[Rivoluzione Francese]], nei paesi più avanzati culturalmente, si ipotizzò di conferire diritto di voto a tutti ([[donna|donne]] escluse), ma in una maniera particolare: tutti gli uomini, a prescindere dal censo, potevano votare, ma non per il candidato finale, ma solo per eleggere quei pochi, ricchissimi e titolatissimi, che avrebbero in seguito eletto il candidato richiesto. Questo sistema, detto del doppio gradino, permetteva di fare una prima scrematura dei voti che ormai erano moltissimi, per giungere a un<nowiki>'</nowiki>élite di elettori ristretta che, sulla base dei voti ricevuti dal popolo degli aventi diritto, eleggeva chi di dovere.
 
La vera svolta si ha con la [[Rivoluzione francese]]: il suffragio è universale e maschile, senza doppi gradini, per eleggere il [[parlamento]] che dopo il [[colpo di stato]] [[Democrazia|democratico]] sarà elettivo. I [[Candidato|candidati]] sono scelti sulla base del censo, ossia della ricchezza, ma non gli elettori. Sono considerati elettori tutti i [[cittadino|cittadini]] francesi. Tuttavia i successivi avvenimenti storici dell'[[età napoleonica]] segnarono la brusca fine di questo grande passo in avanti nel [[diritto di [[voto]].
 
Nel corso del [[Risorgimento]] ottocentesco, sono mossi molti passi in avanti nel regolamentare l'accesso al voto, ma i votanti sono comunque pochissimi. In Italia la legge elettorale con cui si vota per la prima Camera dei deputati del Regno d'Italia (legge del 20 novembre 1859<ref>{{Cita web|url=http://www.dircost.unito.it/root_subalp/docs/1859/1859-3778.htm|titolo=Legge in data 20 novembre 1859. Riforma della Legge Elettorale del 17 marzo 1848|editore=Università di Torino: Dipartimento di Scienze Giuridiche - Archivio di Diritto e Storia Costituzionali|accesso=23 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111129112602/http://www.dircost.unito.it/root_subalp/docs/1859/1859-3778.htm|dataarchivio=29 novembre 2011}}</ref>) concede il diritto di voto a circa il 2% della popolazione<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/scuola/tesine/centocinquant_anni_anni_d_identita_italiana/pezzella.html|titolo=Il sistema elettorale: politica e rappresentanza|editore=Treccani.it|autore=Giulia Pezzella|accesso=23 ottobre 2013}}</ref> e ovviamente solo gli uomini sopra i 25 anni di età.