Paolo Piffarerio: differenze tra le versioni

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Negli anni sessanta e settanta collabora attivamente per l'[[Editoriale Corno]], realizzando serie a fumetti su testi di [[Max Bunker]], alias Luciano Secchi, come Viva l'Italia, [[Maschera Nera (Editoriale Corno)|Maschera Nera]], [[Atomik]], [[El Gringo (fumetto)|El Gringo]], [[Milord (fumetto)|Milord]] e il racconto ''Fouchè, un uomo nella Rivoluzione'', pubblicato sulla rivista [[Eureka (rivista)|Eureka]] che, nel 1976, gli fa vincere il premio [[Marzocco d'Argento]].<ref name=":3" /><ref name=":2" /> Con Luciano Secchi scaturirà una lunga collaborazione che lo porterà a lavorare anche per il suo personaggio più popolare, [[Alan Ford]], che all'epoca godeva di un vasto successo, prima alternandosi con altri per il passaggio delle chine sui disegni a matita di [[Magnus (fumettista)|Magnus]] e, dopo l'abbandono di questi, diventando il disegnatore principale a partire dal n° 76. Nonostante la difficoltà di sostituire un disegnatore unanimemente riconosciuto come uno dei migliori del periodo, Piffarerio riuscì a dare del personaggio un propria interpretazione, talvolta coadiuvato da altri inchiostratori, realizzando un novantina di numeri fino al 1984, quando interruppe la collaborazione con Bunker per dedicarsi ad altri progetti.<ref name=":2" />
 
Contemporaneamente all'impegno con l'editoriale Corno, nel 1977 collabora alla collana [[Storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi]], pubblicate dalla [[Arnoldo Mondadori Editore]] e nel 1978 inizia una lunga collaborazione con le [[Edizioni Paoline]] per le quali si specializza in riduzioni di celebri romanzi storici come [[La maschera di ferro]] e, [[I promessi sposi]] e l'[[Odissea]] pubblicate su ''[[Il Giornalino]]'' .<ref name=":3" />
 
Nel [[2007]], in occasione dei festeggiamenti per il quarantennale del [[Comandante Mark]] della [[Essegesse]], illustra il racconto ''Un americano a Versailles'' su testi di [[Davide Castellazzi]] pubblicato sul n° 54 edito dalle [[IF Edizioni]].{{senza fonte}}