Sciurus carolinensis: differenze tra le versioni

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=== Distribuzione in Italia ===
In [[Italia]] ne sussistono attualmente tre popolazioni isolate: una in [[Piemonte]] ([[Candiolo]], nel [[provincia di Torino|torinese]]), introdotta nel [[1948]] ed in forte espansione nonostante i progetti di eradicazione<ref>[http://ospiti.cilea.it/vertebrati/doc/sciurus-progetto.htm Progetto di eradicazione dello Scoiattolo grigio (''Sciurus carolinensis'') dal territorio piemontese] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070416024648/http://ospiti.cilea.it/vertebrati/doc/sciurus-progetto.htm |data=16 aprile 2007 }}</ref><ref>[http://www.arnicatorino.it/video-e-documentari/230-gli-scoiattoli-e-la-globalizzazione.html Gli scoiattoli e la globalizzazione, documentario]</ref>, una in [[Liguria]] ([[Nervi (Genova)|Genova Nervi]], introdotta nel [[1966]]) e l'ultima, ancora in Piemonte, al confine con la [[Lombardia]] ([[Trecate]], in [[provincia di Novara]], introdotta nel [[1994]])<ref>{{cita libro|autore=Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di)|titolo=Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14|url=http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/biblioteca/protezione_natura/qcn_14.pdf|editore=Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica|anno=2002|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110709102535/http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/biblioteca/protezione_natura/qcn_14.pdf|dataarchivio=9 luglio 2011}}</ref>. La specie si trova in diversi parchi del nord milanese (parco di Monza e del Ticino).<ref>{{cita news |titolo= Salviamo lo scoiattolo rosso. Parchi lombardi in prima fila |autore=Redazione Lombardia |giorno=5 |mese=agosto |anno=2014 |pubblicazione=Corriere della Sera |editore=RCS Mediagroup S.p.a. |url=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_agosto_05/salviamo-scoiattolo-rosso-parchi-lombardi-prima-fila-129be904-1c7b-11e4-af0c-e165f39759ba.shtml |accesso=9 agosto 2014}}</ref>
 
La specie, presente anche in Umbria, probabilmente dai primi anni del 2000, risulta molto abbondante nella porzione ovest del capoluogo umbro (Monte Malbe), ma la sua presenza è segnalata in quasi tutta l'area urbana e peri-urbana della città di Perugia, dove è riuscito a colonizzare anche diversi parchi cittadini. La presenza dello scoiattolo grigio in Umbria, rappresenta una potenziale minaccia per la conservazione dello scoiattolo comune, e più in generale per la biodiversità forestale, in tutto il centro Italia.<ref>{{cita web |titolo=Lo scoiattolo grigio spaventa l’Umbria: «Un'incognita sanitaria» |autore=quotidianosanita.it |data=14 ottobre 2012 |editore=S.I.Ve.M.P. Veneto |url=http://www.sivempveneto.it/vedi-tutte/9989-lo-scoiattolo-grigio-spaventa-lumbria-lun-incognita-sanitariar |accesso=9 agosto 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140810070532/http://www.sivempveneto.it/vedi-tutte/9989-lo-scoiattolo-grigio-spaventa-lumbria-lun-incognita-sanitariar |dataarchivio=10 agosto 2014 }}</ref><ref>{{cita web |titolo=L'Europa parte dall'Umbria nella strategia contro lo scoiattolo grigio |autore=Lorenzo Gallitto |data=2 agosto 2014 |editore=MONRIF NET S.r.l |url=http://qn.quotidiano.net/lifestyle/2014/08/02/1086706-animali-scoiattolo-europa.shtml |accesso=9 agosto 2014}}</ref>
 
Alcuni esemplari di questa specie sono stati avvistati nel piccolo centro di Palazzo del Pero nella provincia di Arezzo al confine con l'Umbria.
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Un primo progetto sperimentale di eradicazione dello scoiattolo (e contemporaneamente di monitoraggio dello status sanitario degli esemplari) avvenne nella primavera del 1997 in un parco a [[Racconigi]] (dove convivevano sia rossi che grigi), in Piemonte, con la coordinazione dell'[[l'Istituto nazionale per la fauna selvatica]] e della sezione piemontese del [[WWF Italia]], e l'approvazione di diverse associazioni (Legambiente, WWF Italia, [[Federazione Nazionale Pro Natura|Pro Natura]]) e [[Lega Italiana Protezione Uccelli]])<ref>[https://web.archive.org/web/20020307141712/http://ospiti.cilea.it/vertebrati/doc/sciurus-progetto.htm Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica Università degli Studi di Torino. DiVaPRA - Entomologia e Zoologia applicate all'Ambiente], Aprile 1997, documento riportato dalla copia della [[Wayback Machine]] del sito web del [[Consorzio interuniversitario lombardo per l'elaborazione automatica]]</ref>. Il progetto prevedeva la cattura e la soppressione (dopo averli anestetizzati) degli esemplari di scoiattolo grigio catturati, e raccomandava la totale eradicazione, dato che i sopravvissuti avrebbero potuto facilmente ripopolare l'area in breve tempo. Le ipotesi di sterilizzazione e reimmissione in natura, così come quelle di trasferimento negli Stati Uniti, vennero scartate, sia per i costi estremamente elevati, sia per la mortalità comunque elevata che comportavano, sia per il rischio di diffusione del Parapoxvirus, che sarebbe rimasto inalterato. L'operazione venne interrotta, dopo la soppressione di 188 esemplari, a seguito di denunce da parte della lega anticaccia e della lega antivivisezione per attività di caccia illegale e per maltrattamenti agli animali contro un tecnico ed contro il direttore dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. In primo grado (novembre 1999) ci fu la condanna per caccia illegale e maltrattamenti, con l'assoluzione per i danni ad una proprietà dello Stato, essendo l'operazione autorizzata dal Ministero dell'Ambiente<ref>[http://fauna.dipbsf.uninsubria.it/atit/doc/Bollettino_1999.pdf Ricostruzione degli eventi] a cura di Piero Genovesi, al tempo tecnologo dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, riportata nel bollettino n 4, anno 1999, della ''Associazione Teriologica Italiana'', ospitata dal sito web dell'Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali [UAGRA] del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell'[[Università degli Studi dell'Insubria]]</ref> In appello (luglio 2000) i due vennero assolti da ogni accusa<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/05/Assolti_per_strage_scoiattoli_Uccisero_co_0_0007052471.shtml Assolti per la strage di scoiattoli Uccisero 188 invasori per tutelare la specie nostrana: «Fu un esperimento»], articolo de [[Il Corriere della Sera]], del 5 luglio 2000</ref>.
 
La posizione delle principali associazioni ecologiste italiane non è infatti univoca. La [[Lega anti vivisezione]] ritiene la minaccia portata dagli scoiattoli grigi priva di fondamento e cerca di fermare il progetto EC-SQUARE per l'eradicazione degli stessi<ref>{{Cita web|autore = LAV|url = http://www.lav.it/cosa-facciamo/caccia-e-fauna/sto-con-gli-scoiattoli|titolo = LAV. Io sto con gli scoitattoli.|accesso = |data = }}</ref>. Al contrario [[Legambiente]] sostiene l'operazione<ref>[http://www.genova24.it/2012/05/scoiattolo-grigio-legambiente-liguria-qui-uno-dei-piu-importanti-piani-per-la-biodiversita-33060/ Scoiattolo grigio, Legambiente Liguria: "Qui uno dei più importanti piani per la biodiversità"], articolo di genova24.it, del 15 agosto 2012</ref> e appoggia le iniziative di legge perché questa specie sia inserita tra quelle di cui è vietata la vendita<ref>[http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/tutelare-scoiattoli-e-biodiversita-clini-catania-e-passera-vietano-il-commercio Per tutelare scoiattoli e biodiversità Clini, Catania e Passera vietano il commercio delle specie alloctone], comunicato di Legambiente, del 7 gennaio 2013</ref>. Posizione analoga a quella del WWF Italia, che appoggia l'operazione, e che dagli [[anni 1990|anni novanta]] chiede una legge per vietare la vendita delle specie alloctone in modo da non dover più ricorrere a queste soluzioni estreme<ref>[http://www.corriere.it/ambiente/12_agosto_06/scoiattoli-eliminazione-polemiche_914d1dfc-dfb2-11e1-a2e0-2a62fa6322b0.shtml Scoiattolo grigio: il programma di eliminazione fa discutere], articolo de [[Il Corriere della Sera]], del 6 agosto 2012</ref><ref>[http://regionali.wwf.it/client/news_regionali.aspx?root=31594&parent=1107&content=1 Lo scoiattolo grigio e la tutela del nostro scoiattolo rosso] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140819084125/http://regionali.wwf.it/client/news_regionali.aspx?root=31594&parent=1107&content=1 |data=19 agosto 2014 }}, comunicato della sezione ligure del WFF Italia, del 7 agosto 2012</ref>, così come favorevole a progetti che ne limitino la diffusione è l'[[Unione zoologica italiana]].
 
== Descrizione ==
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[[File:Eastern Gray Squirrel young.jpg|thumb|Cucciolo di pochi giorni di scoiattolo grigio.]]
La femmina va in estro due volte l'anno, la prima fra dicembre e febbraio e la seconda fra maggio e giugno, ma a latitudini più alte l'estro è più tardivo: durante l'estro della femmina (che dura circa otto ore ed è indicato da un ingrossamento ed arrossamento dell'area genitale), i maschi competono anche violentemente per potersi accaparrare il diritto all'accoppiamento, mentre le femmine dal canto loro possono essere montate da più maschi. Il maschio comincia a seguire la femmina solitamente cinque giorni prima dell'inizio dell'estro.<br />
La [[gestazione]] dura circa un mese e mezzo, al termine del quale nascono in media quattro cuccioli, i quali vengono svezzati a sette settimane di vita e circa un mese dopo lasciano il nido natio. Durante l'allattamento, la femmina è assai aggressiva con eventuali intrusi. La taglia adulta viene raggiunta attorno ai nove mesi d'età, anche se i giovani sono in grado di riprodursi a partire dal sesto mese di vita<ref>Lawniczak, M. 2002. "Sciurus carolinensis" (On-line), Animal Diversity Web. Accessed November 21, 2008 at http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Sciurus_carolinensis.html</ref>: in ogni caso, è raro che si accoppino prima di aver raggiunto l'anno d'età, in particolare le femmine<ref>{{Cita web |url=http://www.northampton.gov.uk/site/scripts/documents_info.php?documentID=588&pageNumber=4 |titolo=What is the life cycle of the grey squirrel? |accesso=10 luglio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071123155749/http://www.northampton.gov.uk/site/scripts/documents_info.php?documentID=588 |dataarchivio=23 novembre 2007 }}</ref>.
 
La speranza di vita di questi animali è di circa 12 anni, anche se in cattività vari esemplari sono vissuti fino ad oltre 22 anni.