Storia dell'elettrochimica: differenze tra le versioni

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Nel [[1841]] [[Robert Wilhelm Eberhard Bunsen]] inventò la [[pila di Bunsen]] a partire dalla pila di Grove, dalla quale si differenziava per l'utilizzo di un [[catodo]] a carbone al posto del costoso catodo di [[platino]] della pila di Grove;<ref name=pillars/><ref name=cd1850/> grazie a tale modifica, che ne abbatteva i costi, la pila di Bunsen poteva essere prodotta su larga scala.<ref name=pillars/>
 
Nel [[1842]] Johann Christian Poggendorff ideò una pila in cui gli elettrodi, costituiti da zinco e carbone, erano immersi in una soluzione acquosa contenente [[ossido di cromo(VI)]] (CrO<sub>3</sub>) e [[acido solforico]]; tale pila fu migliorata nel 1856 da Grenet (per cui venne chiamata ''"pila Poggendorff-Grenet"'') e fu utilizzata spesso in [[laboratorio]], in quanto aveva il vantaggio di non rilasciare sostanze gassose.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://dssmhi1.fas.harvard.edu/emuseumdev/code/emuseum.asp?emu_action=searchrequest&newsearch=1&moduleid=1&profile=objects&currentrecord=1&searchdesc=Grenet%20battery%20cell&style=single&rawsearch=id/,/is/,/13681/,/false/,/true Harvard University, Department of the History of Science] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.comune.montefioredellaso.ap.it/esterno/misurando/strumentariaelettrica/download/Catalogo_Strumentaria_Elettrica_al_Politecnico_Torino_by_Misurando.pdf Catalogo Strumentaria Elettrica - Catalogo della Mostra - Politecnico di Torino - 11-27 maggio 2009] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100923013446/http://www.comune.montefioredellaso.ap.it/esterno/misurando/strumentariaelettrica/download/Catalogo_Strumentaria_Elettrica_al_Politecnico_Torino_by_Misurando.pdf |data=23 settembre 2010 }}</ref><ref>[http://museo.liceofoscarini.it/virtuale/evpilagrenet.html Liceo Foscarini - Museo virtuale di Fisica: pile Grenet grande modello<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Nel [[1847]] [[Massimiliano di Leuchtenberg]] eseguì la prima esperienza in laboratorio di [[raffinazione elettrolitica]] del [[rame]]<ref>{{Cita|Watt|p. 395}}</ref>
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[[File:Heyrovského polarograf 2.jpg|thumb|Polarografo di Heyrovský]]
Nel [[1922]] [[Jaroslav Heyrovský]] inventò l'[[elettrodo a goccia di mercurio]] e mise a punto il primo [[polarografo]],<ref name=JHP>[http://electrochem.cwru.edu/encycl/art-p03-polarography.htm Jaroslav Heyrovsky and Polarography] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100608233727/http://electrochem.cwru.edu/encycl/art-p03-polarography.htm |data=8 giugno 2010 }}</ref> uno strumento con il quale è possibile misurare la concentrazione di specie ioniche disciolte in soluzione a partire dalla corrente circolata nella cella. Le sue ricerche nell'ambito della polarografia gli valsero il [[premio Nobel per la chimica]] nel [[1959]].<ref name=pillars/>
 
[[Francis Thomas Bacon]] fu il primo ad utilizzare elettrolita alcalino nelle pile a combustibile, nel [[1932]].<ref name=pillars/> Bacon migliorò la tecnologia delle [[pila a combustibile alcalina|pile a combustibile alcaline]] (AFC), finché nel [[1959]] non mise a punto un sistema AFC che erogava una [[potenza (fisica)|potenza]] pari a 5 [[kilowatt|kW]].<ref name=FCT>[http://www.fuelcelltoday.com/about-fuel-cells/history Fuel Cell Today - History]</ref> A partire dall'invenzione di Bacon, Harry Karl Ihrig costruì che potevano essere montate su veicoli di diverso tipo ([[Trattore agricolo|trattori agricoli]], [[carrello elevatore|carrelli elevatori]], [[golf cart]] e [[Sommergibile|sommergibili]]).<ref name=FCT/> Le pile a combustibile di Bacon vennero utilizzate successivamente anche dal programma [[Apollo]].<ref name=1880-1965/>
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Nel [[1937]] il biochimico svedese [[Arne Tiselius]] inventò il primo dispositivo per svolgere l'[[elettroforesi]];<ref>{{Cita|Russell|p. 163}}</ref><ref name=cd1950/> grazie alle sue ricerche sull'elettroforesi delle [[proteine]], Arne Tiselius vinse il [[Premio Nobel per la chimica]] nel [[1948]].<ref name=cd1950/><ref>{{en}} [http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1948/tiselius-bio.html The Nobel Prize in Chemistry 1948 - Arne Tiselius]</ref>
 
Nel [[1938]] si ebbe una svolta determinante nell'ambito della [[cinetica elettrochimica|cinetica]] della [[corrosione]] dei [[materiale|materiali]] metallici, grazie agli studi di [[Von Carl Wagner]] e [[Wilhelm Traud]],<ref>{{en}} [http://depa.pquim.unam.mx/labcorr/publicaciones/Wagner_and_Traud_article.pdf Classic Paper in Corrosion Science and Engineering with a Perspective by F. Mansfeld] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110813065603/http://depa.pquim.unam.mx/labcorr/publicaciones/Wagner_and_Traud_article.pdf |data=13 agosto 2011 }}</ref> ai quali si deve l'introduzione dei [[diagrammi di Wagner-Traud]].
[[File:Pourbaixdiagram.GIF|thumb|left|Un esempio di [[diagramma di Pourbaix]] indicante le condizioni di stabilità di un materiale metallico.]]
Agli studi di Wagner e Traud seguì nel [[1945]] l'introduzione dei "diagrammi potenziale-pH" (detti "[[diagrammi di Pourbaix]]") da parte del chimico [[Marcel Pourbaix]] e dei "[[Diagramma di Evans|diagrammi di Evans]]"<ref>Bruno Bazzoni, Dispense del corso "Corrosione e protezione dei materiali metallici", Cap. 1 – [http://www.unibg.it/dati/corsi/8421/14985-Cap-1%20Rev%202005.pdf ''Corrosione a umido'']</ref> da parte di [[Ulick Richardson Evans]]. I diagrammi di Pourbaix sono utili a definire le condizioni di temperatura e [[pH]] per le quali ha luogo la corrosione,<ref name=Ped5>{{Cita|Pedeferri|cap. 5}}</ref> mentre dai diagrammi di Evans si possono ricavare informazioni riguardanti la velocità di corrosione e l'insorgenza di condizioni di [[passivazione]].<ref>{{Cita|Ullmann's, "Electrochemistry"|cap. 2.}}</ref>
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[[File:Gemini 5 power.jpg|thumb|Schema della navicella [[Gemini 5]] indicante la posizione delle [[Pila a combustibile|celle a combustibile]].]]
Nella prima metà degli anni sessanta la [[General Electric]] produsse un sistema che aveva il fine di generare energia elettrica basato sulle celle a combustibile, destinato alle navicelle spaziali [[Programma Gemini|Gemini]] ed [[Programma Apollo|Apollo]] della [[NASA]]. Tale sistema, messo a punto da Willard Thomas Grubb e Leonard Niedrach, adottava [[Pila a combustibile con membrana a scambio protonico|pile a combustibile con membrana a scambio protonico]] (PEMFC)<ref name=FCT/> e venne installato nel [[1962]] su una navicella Gemini:<ref name=NASA>{{en}} [{{cita web |url=http://trs-new.jpl.nasa.gov/dspace/bitstream/2014/17938/1/99-1388.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=20 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110627061553/http://trs-new.jpl.nasa.gov/dspace/bitstream/2014/17938/1/99-1388.pdf |dataarchivio=27 giugno 2011 }} Gerald Halpert Harvey Frank e Subbarao Surampudi, ''Batteries and fuel cells in space''.</ref> era la prima volta che le celle a combustibile venivano utilizzate su un veicolo spaziale. Tale sistema, oltre a produrre energia elettrica, aveva lo scopo di produrre acqua potabile per gli astronauti.<ref name=FCT/> Nel [[1968]] le celle a combustibile alcaline vennero utilizzate nell'ambito dell'[[Apollo 7]],<ref name=NASA/> e più tardi (nel [[1981]]) furono utilizzate anche sullo [[Space Shuttle]].<ref name=NASA/>
 
Tra il [[1960]] e il [[1961]] [[Heinz Gerischer]] svolse delle ricerche con le quali dimostrò che il trasporto degli elettroni attraverso l'[[interfaccia (chimica)|interfaccia]] elettrodo-elettrolita avviene grazie all'[[effetto tunnel]].<ref name=pillars/>