Romanzo generazionale: differenze tra le versioni

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Tutti i romanzi generazionali sono una confessione del protagonista, qualunque sia la tecnica narrativa in cui sono scritti. Il protagonista del romanzo generazionale è un giovane che si pone così: io sono l'[[entelechia]] della mia generazione, colui che la rappresenta, che la sussume in sé; io sono colui che rifiuta l'ideologia della maturità, e che al contrario dei "conformisti" maturi capisce realmente il mondo e lo riesce a descrivere e interpretare.
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Questa posizione nei confronti del mondo si ritrova in tutti i protagonisti dei romanzi generazionali. Tra i più significativi ricordiamo: l'[[Le ultime lettere di Jacopo Ortis|Ortis]] del [[Foscolo]], [[Un eroe del nostro tempo (Lermontov)|Un eroe del nostro tempo]] di [[Michail Jur'evič Lermontov|Lermontov]], [[Il giovane Holden]] di [[J. D. Salinger]].
 
I protagonisti del romanzo generazionale sono tutti giovani, come accade nel Bildungsroman<ref>Franco Moretti, Il romanzo di formazione, Einaudi, 1999</ref>. La giovinezza è una categoria storica che nasce con la rivoluzione industriale a fine ‘700‘Settecento, in cui i figli dei borghesi potevano permettersi un periodo di educazione e di formazione prima di entrare nel mondo del lavoro.<ref>G. Borgna, Il mito della giovinezza, Laterza, 1997</ref>. Come accade nel Bildugsroman, anche nel romanzo generazionale la giovinezza assume un valore simbolico assoluto, in quanto è il periodo in cui si programma il futuro, scegliendo o il rifiuto del mondo "conformista" (nel romanzo generazionale), o la sua accettazione attraverso l'inserimento nel lavoro e il matrimonio (nel romanzo di formazione).
 
== Cenni storici ==