Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale: differenze tra le versioni

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Oltre all'organizzazione [[Milorg (organizzazione)|Milorg]], di stampo militare ma che arrivò a contrasti con il SOE britannico che ne pretendeva un ruolo più attivo nei sabotaggi contro l'occupante, e agli incursori norvegesi appartenenti alle forze speciali paracadutati sul territorio per operazioni specifiche, vi furono altre organizzazioni attive in modi diversi. La [[XU]], sigla che significa X per "unknown" (ignoto) e U per "undercover agent" (agente sotto copertura), era una rete di raccolta di informazioni composta da studenti, accademici, professionisti, vigili e altro personale tecnico distribuita sul territorio<ref>{{cita web|lingua=en|autore=C.E. Chambers|url=http://cechambers.com/norways-fearless-resistance-movement-during-wwii/|titolo=Norway’s Fearless WWII Resistance Fighters|editore=cechambers.com|accesso=22 novembre 2013}} Resoconto pubblicato ed ampliato sulla rivista ''Norwegian American Weekly'' in stampa e in linea.</ref>: in un primo momento parte della Milorg, il suo compito era la raccolta di notizie e foto sugli occupanti, e fu messa in piedi da Lauritz Sand, che aveva lavorato in [[India]] per i servizi segreti britannici, inizialmente coadiuvato dal maggiore John Hagle e dal capitano Eivind Hjelle.
 
La sua esistenza venne tenuta segreta fino al 1980, quando alcuni suoi membri vennero decorati. Tra i suoi capi vi erano anche varie donne tra cui Anne-Sofie Østvedt, una studentessa di chimica allora ventiduenne dell'Università di Oslo<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Emily McGranachan|url=http://www.aauw.org/2013/05/08/norwegian-resistance-fighter/|titolo= The Untold Story of a Norwegian WWII Resistance Fighter|editore=American Association of University Women|data=8 maggio 2013|accesso=22 novembre 2013}}</ref>. Nel 1942 i tedeschi scoprirono l'organizzazione e procedettero ad una serie di arresti<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.wwiinorge.com/Tellefsen_eng.htm|titolo=Torleif Tellefsen|editore=wwiinorge.com|accesso=22 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131110160425/http://www.wwiinorge.com/Tellefsen_eng.htm|dataarchivio=10 novembre 2013}}</ref> ma senza riuscire a smantellarla, e l'attività proseguì fino al termine del conflitto.
 
[[File:Max Manus ukpd.jpg|thumb|Max Manus in uniforme da tenente, probabilmente durante il suo addestramento da sabotatore in Inghilterra]]
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Esistono stime secondo le quali la consistenza numerica della resistenza fu di circa 40.000 uomini, 15.000 dei quali appartenevano alla Milorg<ref name = multinet/>; i diversi gruppi cooperarono in varia misura tra loro, come per esempio la [[Kompani Linge]] e il Gruppo Osvald, che ebbero come punto di contatto [[Gunnar Sønsteby|Gunnar "Kjakan" Sønsteby]], detto anche ''N.24''<ref>{{cita web|lingua=no|url=http://no24.no/|titolo=Gunnar Sønsteby - no24|accesso=22 novembre 2013}}</ref> e pluridecorato dopo la guerra. Sønsteby era membro anche del cosiddetto "[[gruppo di Oslo]]" (''Oslogjenge'', letteralmente "gang di Oslo") o "Distaccamento di Oslo della Kompani Linge", guidato da lui e [[Max Manus]], che fu attivo dal marzo 1944 al maggio 1945 con una serie di eclatanti sabotaggi ai danni delle truppe occupanti<ref name=kl>{{cita web |cognome=Halvorsen |nome=Terje |titolo=Norsk krigsleksikon 1940-45 - Oslogjengen |lingua=no |url=http://mediabase1.uib.no/krigslex/o/o2.html#oslogjengen |accesso=22 novembre 2013 |anno=1995 |editore=Cappelen |città=Oslo |cid=ISBN 82-02-14138-9 |pagine=319 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100105235217/http://mediabase1.uib.no/krigslex/o/o2.html#oslogjengen |dataarchivio=5 gennaio 2010 }}</ref>; le operazioni del gruppo vennero dirette anche verso le strutture amministrative che avrebbero dovuto gestire nel maggio 1944 la chiamata delle classi 1921, 1922 e 1923 al "dovere lavorativo nazionale"<ref name=kd-424>{{Cita|Vokso|p. 424}}.</ref>, e in precedenza a fronte di un tentativo di chiamata alle armi di 75.000 norvegesi da inviare sul fronte russo<ref name=riisn>{{cita pubblicazione |rivista=PM |nome=Sverre |cognome=Riisnæs |wkautore=Sverre Riisnæs |lingua=norvegese |data=17 gennaio 1944 |titolo=ristampato in Kraglund, Ivar; Arnfinn Moland: Norge i Krig. '''6.''' Hjemmefront |pagina=181}}</ref>. Il gruppo decise di opporsi, distruggendo i macchinari per la catalogazione e l'ordinamento delle schede il 18 maggio 1944 e il 17 giugno 1944, e devastando l'ufficio anagrafe al Akersgaten 55 di Oslo. Nel 2008 venne girato un film, ''[[Max Manus (film)|Max Manus]]'', dedicato alle imprese della ''Oslogjenge''<ref>{{Cita news|url=http://www.dagbladet.no/kultur/2007/12/03/520095.html|titolo=Aksel Hennie skal spille Max Manus|data=3 dicembre 2007|pubblicazione=Dagbladet|lingua=no|accesso=22 novembre 2013}}<br />{{Cita news|url=http://www.dagbladet.no/kultur/2008/02/06/526108.html|titolo=Disse skal lage norsk krigsfilm til 50 mill.|cognome=Thorkildsen|nome=Joakim|data=6 febbraio 2008|pubblicazione=Dagbladet|lingua=no|accesso=22 novembre 2013}}</ref>.
 
Un'altra figura fondamentale per il Milorg fu [[Jens Christian Hauge]], in seguito uomo politico laburista e amministratore di varie imprese compresa la Noratom A/S che proseguì il lavoro della [[Norsk Hydro]] nel settore dell'energia nucleare: durante la guerra fu membro del nucleo di controllo dei prezzi della polizia di Oslo<ref name = multinet/>. Uomini rana comandati da Manus affondarono ad Oslo con cariche esplosive la nave tedesca ''Donau'' carica di 450 veicoli, artiglieria, cavalli e truppe, e la nave ''Monte Rosa'', usata per deportare gli ebrei norvegesi in Germania e al ritorno truppe e rifornimenti; un'altra operazione eclatante fu effettuata nel febbraio 1945 quando undici rimorchiatori e una nave soccorso vennero portati via dal fiordo di Oslo e fatti riparare in Svezia, col risultato di impedire il traffico tedesco nel lato est del fiordo per molte settimane<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.worldwarhistoryonline.com/world-war-history-news-articles/item/43-norweigain-resistance-and-sabotage-in-ww2|editore=worldwarhistoryonline.com|titolo=Norwegian Resistance and Sabotage In WW2|data=22 gennaio 2011|accesso=22 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Le operazioni britanniche ===
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== Le ripercussioni economiche ==
[[File:The Lebeck Group in 1942.jpg|thumb|Una foto del Gruppo Lebeck, dei giovanissimi resistenti danesi<ref>{{Cita web|lingua=da|url=http://www.toftlund-lha.dk/Artikler/JohannesogHPJensenimodstandsbev%C3%A6gelsen/tabid/111/Default.aspx|titolo=Ingen fortrød at de var med …!!!|editore=toftlund-lha.dk|accesso=22 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>]]
 
Per tutta la durata del conflitto la Danimarca rappresentò una fonte di approvvigionamenti alimentari per la Germania, la quale vi stanziò una forza di occupazione molto piccola e che poco interferiva con la vita quotidiana; la scarsa presenza militare era anche dettata dal fatto che il territorio piatto non si presta ad attività di resistenza armata. Vi furono comunque tensioni sociali dovute alla formazione di un partito nazista locale, il DNSAP, che però non ebbe mai oltre i 3 rappresentanti nel parlamento locale, il [[Folketing]]; la sua affermazione elettorale fu del 1,8% nel 1939 (31.000 votanti) e del 2,1% nel 1943 (21.000 votanti); il partito fiancheggiò la Germania ma non venne posto al potere per la cooperazione adottata dai danesi<ref>{{Cita web|lingua=da|url=http://www.milhist.dk/leksikon/nazi.htm|titolo=DNSAP - de danske nazister|editore=milhist.dk|accesso=22 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030324071441/http://milhist.dk/leksikon/nazi.htm|dataarchivio=24 marzo 2003}}</ref>.
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{| class="wikitable" style="text-align:right; float:left;"
|+Fornitori anteguerra di ferro all'economia della Germania al 1939<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Jason Long|url=http://orbat.com/site/sturmvogel/SteelCoal.html|titolo=Steel, Coal and the German War Economy|editore=Orbat.com|accesso=22 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812063607/http://orbat.com/site/sturmvogel/SteelCoal.html|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>
|-
!Fonte
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=== Sitografia ===
* {{cita web|http://www.auschwitz.dk/Denmark.htm|Denmark - rescue of the danish jews|lingua=en}}
* {{lingue|en|no}}NorgesLexi https://web.archive.org/web/20090217143930/http://norgeslexi.com/krigslex/krigslex.html (Norsk Krigsleksikon).
* {{cita web|url=http://www.dora.dmu.ac.uk/bitstream/handle/2086/2421/Ian%20Herrington%20PhD.pdf?sequence=1|titolo=THE SPECIAL OPERATIONS EXECUTIVE IN NORWAY 1940-1945: POLICY AND OPERATIONS IN THE STRATEGIC AND POLITICAL CONTEXT - tesi di laurea sul SOE alla SCHOOL OF HISTORICAL AND INTERNATIONAL STUDIES - Ian Herrington - 2004|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.histclo.com/essay/war/ww2/cou/den/ww2-den.html|World War II Country Trends: Denmark|lingua=en}}