Sbarco a Salerno: differenze tra le versioni

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Il generale Clark protestò con Eisenhower perché secondo lui l'82ª doveva essere destinata ad essere lanciata lungo il Volturno (operazione Giant 1) con il compito di occuparne tutti i passaggi, e impedire così alle forze tedesche schierate a sud di Roma di avanzare verso la testa di ponte<ref name="Morris138"/>. Ma l'operazione era subordinata ad implicazioni politiche, per cui Clark fu costretto ad accettare la decisione, e il 179º gruppo reggimentale della 45ª Divisione andò a sostituire il reggimento dell'82ª che fungeva da riserva galleggiante. A tal proposito scrisse in seguito Mark Clark sul suo libro di memorie: «Rimanevo senza paracadutisti per far saltare i ponti sul Volturno, ma il nostro attacco sarebbe stato meno aspro di quel che ci si aspettava se gli italiani rifiutavano di resistere», e riteneva l'operazione Giant 2 «futile, perché non riuscivo a capire come i paracadutisti potessero aver successo nella loro impresa, di fronte al forte concentramento tedesco vicino alla capitale, [...] né riuscivo a capire come avremmo potuto aiutarli dal mare [...]»<ref>{{cita|Clark|p. 199}}.</ref>.
 
Nel frattempo, alle 03:45 delldello stesso giorno Montgomery diede inizio all'operazione Baytown. Esattamente quattro anni dopo la dichiarazione di guerra, seicento cannoni dell'8ª Armata annunciarono il ritorno degli Alleati in Europa scaricando quattrocento tonnellate di proiettili sulla costa italiana, appoggiate dalle [[Nave da battaglia|corazzate]] ''[[HMS Nelson (28)|Nelson]]'', ''[[HMS Warspite (03)|Warspite]]'' e ''[[HMS Valiant (02)|Valiant]]'', il [[monitore]] ''[[HMS Erebus (I02)|Erebus]]'', caccia, unità minori e tutta l'artiglieria americana piazzata in Sicilia<ref>{{cita|Morris|p. 141}}.</ref>. Montgomery però non mise mai particolare impegno in Baytown. Era un generale che non amava correre rischi, e la sua attenzione era soprattutto rivolta alle nomine di Overlord, e secondo lo storico Morris, non aveva nessuna voglia di rovinarsi la reputazione con eventuali fallimenti in un fronte ritenuto secondario. Così la risalita lungo la Calabria della sua 8ª Armata fu spesso lenta e incostante. Montgomery considerava Avalanche un errore, era preoccupato dei contrattacchi tedeschi contro le sue forze (nonostante l<nowiki>'</nowiki>''intelligence'' dell'8ª Armata gli riferì che le forze tedesche in Calabria fossero irrisorie), ed era deluso che la secondaria Baytown fosse stata affidata a lui piuttosto che ad un generale americano non collaudato, quale era Clark<ref>{{cita|Morris|p. 144}}.</ref>.
 
[[File:SalernoDDayPlans1943.jpg|miniatura|Piano d'invasione Alleato durante il D-Day del 9 settembre]]
 
Sebbene avesse perso l'appoggio della sua divisione aerotrasportata, Clark elaborò un piano considerato audace e fantasioso. Le lezioni imparate da Husky avevano sottolineato ancora una volta la necessità di occupare in pochi giorni dallo sbarco un grosso porto, e Clark contava di ottenere la resa di Napoli il D+5, sfruttando il fattore sorpresa. Per questo escluse l'utilizzo di un bombardamento preliminare sulle spiagge, e incaricò la sua armata di occupare il più velocemente possibile le gole che dominavano la statale n.18 "Tirrenica", impedendo ai tedeschi di impadronirsene<ref name="Morris147"/>. Il Sele, inoltre, andava a formare un confine naturale tra i due corpi della 5ª Armata, le spiagge a sud sarebbero spettate agli americani che dovevano proteggere il lato destro dei britannici, con i quali dovevano congiungersi ad una quindicina di chilometri nell'interno, a Ponte Sele (passando da Altavilla, mentre i britannici avrebbero completato il movimento a tenaglia passando da Battipaglia e Eboli), occupare il terreno sopraelevato e congiungersi con l'8ª Armata proveniente da sud. Tre battaglioni ranger sarebbero poi sbarcati a Maiori, sul fianco sinistro del X Corpo, per impadronirsi della strada costiera e avanzare verso l'interno fra i monti fino a [[Nocera Superiore|Nocera]], che dominava il percorso verso la piana di Napoli. A [[Vietri sul mare|Vietri]] (ad una ventina di chilometri a destra dei [[75th Ranger Regiment|ranger]]), sarebbe sbarcato il commando n.2 dell'esercito britannico assieme al commando n.41 dei [[Royal Marines]] che attaccando attraverso le colline sopra l'abitato di Salerno avrebbero dovuto rendere sicuro il percorso della statale n.88 e la valle chiamata La Molina, nella quale passava la statale n.18 che collegava Salerno a Cava de' Tirreni<ref name="Morris147"/>. Se tutto fosseavesse funzionato, queste forze speciali avrebbero lasciato il passo alla 46ª Divisione di fanteria, che a sua volta avrebbe tenuto aperti i passi per la 22ª Brigata corazzata della [[7th Armoured Division|7ª Divisione corazzata britannica]], la quale doveva sbarcare il D+1, sfondare e lanciarsi verso Napoli<ref>{{cita|Morris|pp. 146-147}}.</ref>. I comandi alleati comunque rimasero preoccupati dal potenziale tedesco, e dalla possibilità dei nemici di schierare in breve tempo forze equivalenti nel settore; l'unica cosa che faceva pendere l'ago della bilancia a favore degli Alleati era la tempestività dell'arrivo di Montgomery sulla testa di ponte. Ma era una possibilità tutt'altro che sicura. Anzi, il fatto che entrambi i generali tentassero in qualche modo di soddisfare le proprie ambizioni, fece in modo che le campagne delle due armate furono combattute separatamente; e mentre la 5ª Armata sperava di anticipare i tempi, l'8ª Armata fece in modo di dilatarli per consentire ai suoi uomini di riposare dopo le lunghe campagne che avevano dovuto affrontare<ref>{{cita|Morris|pp. 148-149}}.</ref>.
 
=== Trattative e reazioni all'armistizio ===