José Sánchez del Río: differenze tra le versioni

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Nei giorni di prigionia fu torturato, anche perché aveva ucciso dei [[Gallus gallus domesticus|galli]] che i federali tenevano nella chiesa ora divenuta un pollaio; inoltre l'[[8 febbraio]] fu costretto ad assistere all'[[impiccagione]] di Lázaro, un altro ragazzo che era stato imprigionato insieme con lui, al fine di fargli rinnegare la sua fede e salvarsi così dalla sua imminente condanna a morte al cimitero, ma José non cedette. Il corpo di Lázaro, ritenuto morto, venne trascinato al vicino cimitero dove venne abbandonato; tuttavia era solo apparentemente morto infatti si riprese e riuscì a scappare.
 
Nel frattempo continuarono le torture e il giorno della sua esecuzione, il [[10 febbraio]], gli fu scuoiata la pianta dei piedi e fu costretto a raggiungere a piedi il cimitero,. doveLì, posto davanti la fossa in cui sarebbe stato sepolto, fu pugnalato non mortalmente e gli fu chiesto nuovamente di rinnegare nuovamente la sua fede, ma José non lo fece e ad ogni ferita gridava "Viva Cristo Re". e chieseChiese poi di venire fucilato, ma il capitano, innervosito dall'atteggiamento del ragazzo gli sparò sul posto con la sua pistola. José ormai agonizzante morì dopo essere riuscito a tracciare una croce sul terreno con il suo sangue.<ref>Dalla rivista "Araldi del Vangelo", gennaio 2006, n. 25, pp. 23-25</ref>
 
== Il culto ==