Rivoluzione iraniana: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Le cause ===
Il regime repressivo dello [[Scià|Shah]] [[Mohammad Reza Pahlavi]] conobbe negli [[anni 1970]] un'ulteriore involuzione. Nel tentativo di fare dell'[[Iran]] la potenza principale del Medio Oriente, lo Scià accentuò il carattere nazionalista e autocratico del suo regno, impegnando la maggior parte delle risorse economiche del Paese nella costruzione di un potente e modernissimo esercito e nell'autocelebrazione della monarchia. La sua politica di modernizzazione della società, in particolare la cosiddetta [[Rivoluzione bianca]], gli valse anche la crescente ostilità del clero sciita, che pure lo aveva sostenuto nel 1953 nella crisi che lo aveva contrapposto al Primo Ministro nazionalista [[Mohammad Mossadeq]]. Lo [[Scià]] alternò istanze modernizzatrici a spietate repressioni, impose alle donne di togliersi il velo senza concedere loro il voto, le ammise all'[[università di Teheran]] senza abolire i privilegi maschili in fatto di diritto matrimoniale e familiare, sostenne le moderne scuole laiche senza imporre la chiusura delle [[Madrasa|madrase]] del Paese, a partire dalla città santa di [[Qom]]<ref name=":0">{{Cita web|url = http://www.instoria.it/home/rivoluzione_iraniana.htm|titolo = InStoria - La rivoluzione iraniana||sito = www.instoria.it}}</ref>.
 
Quest'ambivalente politica si espresse quindi in una modernizzazione appena abbozzata, superficiale e soprattutto ristretta ad una fascia molto limitata della popolazione. Tutto ciò aumentò il potere dell'esercito, veicolo di istruzione e di alfabetizzazione, che fu rafforzato e riorganizzato per svolgere un ruolo di sostegno alla politica del sovrano<ref name=":0" />.