Reggiane Re.2000: differenze tra le versioni

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Ma forse la cosa più notevole fu il carrello: questo era a semplice retrazione in carenature alari, nel caso del P-35. Però era poco adatto aerodinamicamente ad un caccia ad alte prestazioni e nel 1939 si poteva fare di meglio che quattro anni prima. E così venne adottato un carrello capace di ripiegarsi con movimento a 90° rientrando di piatto nell'ala. Questo però era un brevetto Boeing (usato sul rivale del P-35, il [[P-36]]) e così venne aggirato con un altro brevetto, che ritardava la rotazione fino a poco prima del rientro nelle ali, per motivi 'aerodinamici'. Per il resto l'azionamento era a vitone con motore elettrico, come nel P-35. Il vantaggio di questo carrello era di poterlo lasciare all'esterno delle strutture principali dell'ala, per evitare di rompere la continuità del cassone alare stagno.
 
Il progettista del carrello era l'ing. Vardanega. Quanto a Pambianchi, nel dopoguerra sarà coinvolto nella commercializzazione della [[Piaggio Vespa|Vespa]] Piaggio.
 
Tutto il lavoro fu condotto con notevole velocità e determinazione, e alla fine il Reggiane Re.2000 poteva essere considerato 'sufficientemente italiano'.