Console (storia romana): differenze tra le versioni

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{{Organo governativo
{{Consoli dell'antica Roma}}
| nome = Console
| stemma =
| didascalia stemma =
| immagine = Capitoline_Brutus_Musei_Capitolini_MC1183.jpg
| didascalia = [[Lucio Giunio Bruto]], primo console romano
| stato = [[Repubblica romana]]<br />{{simbolo|Vexilloid of the Roman Empire.svg}}[[Impero romano]]<br />{{simbolo|Vexilloid of the Roman Empire.svg}}[[Impero romano d'Occidente]]</br>[[Regno di Odoacre]] </br>[[Regno Ostrogoto]]</br>{{simbolo|Flag of the Greek Orthodox Church.svg}}[[Impero Bizantino]]
| data_creazione = [[509 a.C.]]
| creatore = [[Lucio Giunio Bruto]]
| riforme = [[27 a.C.]]
| data_soppresso = [[534]] (Roma)</br>[[541]] ([[Impero Bizantino]])
| soppressore = [[Giustiniano]]
| successore = [[Imperatore Bizantino]] (dal 541 il consolato venne assunto dall'imperatore stesso)
| denominazione_capo = Denominazione
| capo = Consul</br>
| denominazione_vicecapo = Denominazione vice
| vicecapo = Consul Suffectus (nel caso il collega fosse morto durante il mandato)
| nominante = [[Comizi centuriati]] (dal 509 a.C. al 31 a.C.)</br> [[Imperatore romano]] (dal 27 a.C. al 476 d.C.)</br>[[Odoacre]] (dal 476 al 493)</br> [[Regno Ostrogoto | Re Ostrogoto]] (dal 493 al 534)</br> [[Imperatore Bizantino]] (dal 395 al 541)
| elezione = [[566]]</br>[[541]]
| durata = 1 anno
| sede = Roma (fino 534)</br>Bisanzio (fino al 541)
}}{{Consoli dell'antica Roma}}
Nell'[[antica Roma]] i '''consoli''' ([[lingua latina|latino]]: ''consules'', "coloro che decidono insieme") erano i due [[magistratura (storia romana)|magistrati]] che, eletti ogni [[Annualità|anno]]<ref name="LivioII,1">[[Tito Livio]], ''Ab Urbe condita libri'', II, 1.</ref>, esercitavano collegialmente il [[imperium|supremo potere civile e militare]] ed erano quindi dotati di [[potestas]] ed [[imperium]]. La [[Magistratura (storia romana)|magistratura]] del consolato era la più importante tra le magistrature maggiori della [[Repubblica romana]] (immediatamente al di sotto della [[dittatore (storia romana)|dittatura]], che era però magistratura solo straordinaria). Questa la definizione che ne dà [[Polibio]]:
{{Citazione|I consoli, prima di guidare le legioni al di fuori dalla città [di Roma], esercitano l'autorità su tutti i pubblici affari a Roma. Gli altri [[magistratura (storia romana)|magistrati]], ad eccezione dei [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]], obbediscono ai loro ordini.|{{cita|Polibio|VI, 12.1-2}}.}}
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Sebbene avesse perduto di fatto ogni potere politico, il console ordinario godeva di un grande prestigio e il consolato era ancora considerato come il massimo onore che l'imperatore potesse concedere a un suddito. I due consoli designati entravano in carica ancora alle calende di gennaio, con una cerimonia solenne che comportava un corteo (''processus consularis'') e una distribuzione di denaro alla folla (''sparsio''), proibita dall'imperatore [[Marciano (imperatore)|Marciano]] ma poi reintrodotta da [[Giustiniano I|Giustiniano]] nel [[537]].
 
Questa carica decadde durante il regno di Giustiniano: prima con il console di Roma [[Decio Paolino]] nominato nel [[534]] dalla regina [[Amalasunta]] alle soglie della [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]], e quindi con il console di Costantinopoli, [[Anicio Fausto Albino Basilio]], ultimo console della storia romana nel [[541]]. In seguito il consolato venne assunto dall'imperatore come parte della propria carica, e nessun altro poteva assumerlo, tanto che, quando il generale romano [[Eraclio I|Eraclio]] coniò monete assumendo il titolo di console, in effetti si proclamò anche imperatore, in opposizione all'imperatore allora in carica [[Foca (imperatore)|Foca]].<ref>Kaegi, Walter Emil, ''Heraclius, Emperor of Byzantium'', Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-81459-6, p. 41.</ref>
 
Ci sono notizie di consoli onorari anche nel [[VII secolo]]. Il 24 settembre [[656]], il vescovo di Cesarea in Bitinia si recò in visita da [[Massimo di Costantinopoli]] assieme ai due consoli Teodosio e Paolo.<ref>Chapman, John, [http://www.ewtn.com/library/MARY/CEMAXOFC.htm "St. Maximus of Constantinople"], ''Catholic Encyclopaedia''.</ref>