Ospedale pediatrico Bambino Gesù: differenze tra le versioni

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Questo processo interessò anche l'ospedale Bambino Gesù classificato nei tardi anni settanta come "Ospedale specializzato pediatrico regionale".<ref name="Vittorio A. Sironi p. 123">Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 123</ref>
Nell'ottica di una ulteriore espansione dell'Ospedale, nel 1978 [[Papa Paolo VI]] affidò al Bambino Gesù una vasta area di fronte al mare, in località [[Torre di Palidoro]], a pochi chilometri da Roma lungo la [[via Aurelia]]<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 122</ref>, con tre padiglioni già adibiti all'assistenza di bambini con [[poliomielite]] o [[paralisi|paralisi spastica]]. In breve tempo la struttura venne riconvertita in "Centro per le Deformità Vertebrali e per la Cura del Diabete": nacque così la sede di [[Torre di Palidoro|Palidoro]] del Bambino Gesù che nel giro di pochi anni si affermò come centro di assistenza medico-chirurgica di avanguardia.<ref name="Vittorio A. Sironi p. 123"/>
 
Varata la legge istitutiva del [[Servizio sanitario nazionale (Italia)|Servizio sanitario nazionale]] del 1978, l'Ospedale andò incontro ad un profondo cambiamento istituzionale e le nuove norme giuridiche lo ponevano come il principale centro di riferimento, in ambito pediatrico, di tutta l'Italia centrale e meridionale.<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 125</ref> Furono potenziati ulteriormente i servizi e si aggiunsero altre importanti specialità pediatriche. Nel corso degli anni ottanta si procedette alla ristrutturazione del Padiglione Salviati e alla creazione al suo interno di un'area didattica modernamente attrezzata che apriva le porte, grazie al decreto del Presidente della Repubblica n.382 dell'11 dicembre 1980, di riordinamento della docenza universitaria, alle convenzioni di tipo didattico tra [[università]] e ospedali, per il sostegno alle scuole di specializzazione. A partire da quel momento, furono gradualmente stipulate convenzioni con le facoltà di medicina romane: [[Sapienza - Università di Roma|Roma "La Sapienza"]], [[Università degli Studi di Roma Tor Vergata|Roma "Tor Vergata"]] e [[Università Cattolica del Sacro Cuore|l'Università Cattolica del Sacro Cuore]].<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 126</ref>
Varata la legge istitutiva del [[Servizio sanitario nazionale (Italia)|Servizio sanitario nazionale]] del 1978, l'Ospedale andò incontro ad un profondo cambiamento istituzionale e le nuove norme giuridiche lo ponevano come il principale centro di riferimento, in ambito pediatrico, di tutta l'Italia centrale e meridionale.<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 125</ref> Furono potenziati ulteriormente i servizi e si aggiunsero altre importanti specialità pediatriche.
 
Varata la legge istitutiva del [[Servizio sanitario nazionale (Italia)|Servizio sanitario nazionale]] del 1978, l'Ospedale andò incontro ad un profondo cambiamento istituzionale e le nuove norme giuridiche lo ponevano come il principale centro di riferimento, in ambito pediatrico, di tutta l'Italia centrale e meridionale.<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 125</ref> Furono potenziati ulteriormente i servizi e si aggiunsero altre importanti specialità pediatriche. Nel corso degli anni ottanta si procedette alla ristrutturazione del Padiglione Salviati e alla creazione al suo interno di un'area didattica modernamente attrezzata che apriva le porte, grazie al decreto del Presidente della Repubblica n.382 dell'11 dicembre 1980, di riordinamento della docenza universitaria, alle convenzioni di tipo didattico tra [[università]] e ospedali, per il sostegno alle scuole di specializzazione. A partire da quel momento, furono gradualmente stipulate convenzioni con le facoltà di medicina romane: [[Sapienza - Università di Roma|Roma "La Sapienza"]], [[Università degli Studi di Roma Tor Vergata|Roma "Tor Vergata"]] e [[Università Cattolica del Sacro Cuore|l'Università Cattolica del Sacro Cuore]].<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 126</ref>
 
Nel 1979 [[Papa Giovanni Paolo II]] andava, per la prima volta, in visita ai piccoli degenti dell'ospedale, a pochi mesi dalla sua elezione.<ref name="Vittorio A. Sironi p. 146">Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 146</ref> Poi vi ritornò nel 1982 e in quella circostanza inaugurò il nuovo centro [[cardiochirurgia|cardiochirurgico]] dell'ospedale e andò a far visita ai reparti di [[emodinamica]] e di [[terapia intensiva]].<ref name="Vittorio A. Sironi p. 146"/>
 
Nel 1985 l'Ospedale Bambino Gesù ottenne il riconoscimento di “Istituto Scientifico”, successivamente rinnovato allo scadere del quinquennio.
Nel corso degli anni ottanta e novanta furono attivati altri importanti servizi tra cui il servizio di [[genetica]] (1983), il laboratorio di [[bioingegneria]] (1984), il servizio di [[Tomografia computerizzata|Tomografia Assiale Computerizzata]] (1987), la sezione di terapia intensiva neonatale (1989), il centro informatico e di elaborazione dati (1990) e il centro di assistenza per bambini con [[AIDS]] (1992).<ref name="Vittorio A. Sironi p. 127">Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 127</ref> Dopo il varo di leggi di programmazione sanitaria e di vari provvedimenti, riguardanti il personale, con il decreto legge n.502 del 23 dicembre 1992, prendeva avvio un processo di revisione del sistema sanitario, che trovava il suo compimento istituzionale con l'approvazione del decreto legge n.29 del 18 giugno 1999.<ref name="Vittorio A. Sironi p. 127"/>
 
Gli interventi di adeguamento al nuovo sistema sanitario furono immediati e si svolsero nel triennio 1993-96 e riguardarono il:
* Rafforzamento dello staff di amministrazione;
* Lo sviluppo dei processi di [[informatizzazione]] delle procedure;
*L'introduzione della gestione basata sulle “procedure budgettarie” di contabilità analitica con stretto controllo delle componenti di spesa.<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 129</ref>
Nuovo slancio venne dato al settore della [[ricerca scientifica]], con lo sviluppo di nuovi programmi di ricerca pluriennale nelle discipline chirurgiche, dei [[trapianto|trapianti d'organo]], della [[nefrologia]].<ref>Vittorio A. Sironi; Carlo Napoli, op. cit., p. 130</ref>