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[[File:Fucsia14.jpg|thumb|left|upright=1.3|Fiore di Fuchsia]]
 
La particolare morfologia della parete, tipica di ogni [[specie]], fa sì che essa assume un valore tassonomico, utili anche in campi molto distanti dallo studio biologico, come la criminologia. Infatti il riconoscimento di un particolare tipo di polline può ricondurre ad una specifica pianta di una determinata regione, facilitando la ricerca del “colpevole”. L'intina ricopre l'intera superficie del granulo pollinico, mentre l'esina è quasi completamente assente nelle regioni dei pori germinativi, da uno dei quali sputerà il [[tubetto pollinico]], che veicola i gameti maschili al gametofito femminile. La parete del polline può essere considerata come un complesso che si adatta al tipo di dispersione a cui andrà incontro.

Se trattasi di dispersione entomofila (affidata agli insetti) i granuli sono provvisti di un grosso spessore di esina: i granuli aderiscono facilmente tra loro per mezzo di un materiale viscoso che ricopre l'intera area del granulo. Questo materiale, noto come ''pollenkit'' (composto da glicolipidi, [[carotenoidi]], [[flavonoidi]] e [[lipidi]]), è di fondamentale importanza per l'adesione del granulo allo stigma. Nel caso di dispersione anemofila (affidata al vento), la parete dei granuli è più sottile, e il pollenkit ricopre solo gli spazi dell'esina.
 
== Megagametofito ==