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== Biografia ==
Sennedjem<ref group="N">Traducibile con "''Gentile Fratello''".</ref><ref>{{cita|Bruyere 1959|}}.</ref> viveva a [[Deir el-Medina]], nel villaggio, fondato da [[Thutmosi I]], riservato alle maestranze che erano impiegate nella costruzione e successiva manutenzione delle sepolture, sia reali che dell'ampia area nota come [[Tombe dei Nobili]]. Figlio di Kabekhnet, Servo di [[Amon]] nella Città del sud ([[Tebe (sito archeologicoEgitto)|Tebe]]), e Tahennu; Iynferti<ref group="N">"''Colei che viene in bellezza''".</ref> fu sua moglie, Khonsu e [[Khabekhnet]] (titolare della [[TT2]]) due dei suoi figli<ref group="N">Dai rilievi parietali sono stati identificati almeno undici figli, anche se non è possibile stabilirne la progressione di nascita: Teti; Khabekhnet; Bunakhtef, detto Pakhar; Rahotep; Irynefer; Khonsu; Ramesu; Ahotep; Ranekhu; Hutep; Parahotep.</ref>. Moglie di Khonsu fu Takemet<ref group="N">Genitori di Takemet, e perciò suoceri di Sennedjem, furono molto verosimilmente Tjaro, la cui tomba si trova nello stesso cortile, accanto a quella di Sennedjem, e viene indicata normalmente come "cappella del sud", e Taia nomi, entrambi, di origine [[Hurriti|Hurrita]]. Tale derivazione straniera verrebbe inoltre confermata dal nomignolo con cui veniva chiamato uno dei figli di Sennedjem e Iyneferti, Bunakhtef, detto Pakhar, ovvero "il Cananita".</ref>, mentre di Khabekhnet è noto che avesse due mogli (di cui forse una di nome Rosu e l'altra, come la madre, Tahennu) e che due dei suoi numerosi figli si chiamavano Sakh e Isis<ref>{{cita|Bruyere 1959|}}.</ref><ref>{{cita|Fahmy 1959|}}.</ref><ref>{{cita|Porter e Moss 1927|pp. 1-5}}.</ref>.
 
==La tomba==